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05/06/2020 10:56:00

L'indagine sulla più grande discarica di rifiuti in Sicilia 

 Ieri la guardia di finanza ha eseguito un'ordinanza di misure cautelari nei confronti di 9 persone, 2 in carcere, 3 ai domiciliari e 4 sottoposti a obblighi di Pg, per una presunta gestione illecita della discarica di Lentini, in provincia di Siracusa, la più grande della Sicilia, gestita dalla 'Sicula trasporti'.

L'inchiesta riguarda anche le pressioni "esercitate da esponenti del clan mafioso Nardo" per "l'affidamento di un chiosco-barnello stadio dove gioca la Sicula Leonzio", squadra di calcio di Prima divisione.

I reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura di Catania sono associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata, rivelazione di segreto d'ufficio e concorso esterno all'associazione mafiosa.

116 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardi di Finanza durante i controlli nelle società del gruppo Leonardi. Nel corso delle perquisizioni nella discarica di Lentini sono stati scoperti dei fusti di plastica all'interno dei quali c'erano contanti per un milione di euro. I fusti erano stati interrati.

C'è anche Antonello 'Nino Leonardi, della Sicula Trasporti considerato il re dei rifiuti in nell'isola, tra gli arrestati nell'indagine della guardia di finanza. L'inchiesta della Procura ha messo in luce un sistema continuo e illegale dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da oltre 200 comuni siciliani. 

Coinvolti nell’inchiesta anche il dirigente dell’Arpa Vincenzo Liuzzo e il dipendente del Libero consorzio Salvatore Pecora. I due sono accusati di essere stati a libro paga dei Leonardi: mazzette fino a cinquemila euro al mese in cambio della disponibilità a chiudere gli occhi su ciò che accadeva all’interno della discarica e, quando necessario, a rivelare in anticipo il giorno in cui sarebbero stati effettuati i controlli.

Temevano la concorrenza e per evitare di perdere i ‘clienti’, gli oltre 200 comuni della Sicilia, ‘abbancavano’ rifiuti nella discarica di contrada San Giorgio e nelle vasche di accumulo a Lentini, senza differenziare alcunché, mescolando con conseguente inquinamento ambientale, rifiuti solidi urbani con pezzi ingombranti, frigoriferi, materassi, pneumatici, e persino con l’umico. Che creava percolato e nubi tossiche.