La Cassazione ha confermato la condanna a 9 anni e mezzo di reclusione all'infermiere marsalese Maurizio Spanò. Il 56enne accusato di aver commesso violenze sessuali su pazienti che venivano sedati per alcuni esami diagnostici come gastroscopie e colonscopie.
In primo grado il 1° settembre 2017 Spanò era stato condannato dal gup di Marsala, Riccardo Alcamo, a 9 anni di reclusione. Il 28 novembre del 2018, la terza sezione penale della Corte d’appello di Palermo ha confermato la condanna, aumentando addirittura la pena, da 9 anni a 9 anni e un mese di reclusione.
Gli abusi commessi da Spanò sono avvenuti nello studio medico privato di via Sanità, a Marsala, del gastroenterologo Giuseppe Milazzo, presidente nazionale dell’Aigo.
Il processo a Spanò scaturì dalla prima denuncia sporta da una donna che si risvegliò dalla sedazione prima del previsto e quello avviato per i sei casi di abusi filmati dalle telecamere poi installate dai carabinieri, che il 15 marzo 2016 hanno posto l’infermiere agli arresti domiciliari. Tra le vittime anche un uomo. Si aggiunsero, poi, diverse altre querele.