A meno di un mese dalla sua elezione, un primo significativo risultato dell’attività politica del nuovo segretario del Partito Democratico di Salemi, Giuseppe Gandolfo, si è manifestato nell’ultimo Consiglio Comunale.
In apertura di seduta, c’è stata l’adesione al PD della vicepresidente del Consiglio Elisabetta Favuzza, eletta come indipendente nella lista civica “Salemi 2029” che sosteneva la candidatura a sindaco di Domenico Venuti
Ha deciso Elisabetta Favuzza di aderire al progetto politico del partito democratico, come dice lei, con “entusiasmo” , nonostante, a suo dire, siano numerosi i tentativi di metterlo in discussione.
Un progetto, invece, che mostra di essere in continua crescita, ha sottolineato nel suo intervento, per il quale sente “di poter esprimere con maggiore determinazione le mie idee, in un piano politico che ha come obiettivo principale il futuro del paese e la risposta alle paure dell’oggi.”
Ha tenuto anche a precisare che da oggi il suo “ impegno politico assume un sapore diverso”. Lo continuerà a svolgere con la massima responsabilità e spirito di servizio che l’hanno sempre contraddistinta, ha assicurato.
“Il mio incarico di consigliere comunale e di vice presidente del consiglio del comune di Salemi”- ha concluso- “ lo porterò a termine, sperando di non deludere i tanti miei concittadini, perché senza il loro contributo fondamentale non avrei potuto sperimentare questa importante esperienza politica.”
Dal canto suo Giuseppe Gandolfo ha confermato che la sua azione di segretario lo spinge ad “avvicinare quanti sentano vicino il nuovo corso che il Pd ha intrapreso e ne condividano politiche e visioni è stato fin da subito uno dei nostri obiettivi. L’adesione al Partito Democratico di Elisabetta Favuzza si inserisce proprio in questo contesto. Siamo certi contribuirà a dare maggiore sostegno all’azione amministrativa portando la grinta e la determinazione che la contraddistinguono. “
Il Consiglio Comunale ha affrontato, oltre ai regolamenti di Imu e Tari, anche l’importante questione della cosiddetta Tosap.
Non è un attrezzo per tosare cani o pecore, anche se onomatopeicamente l’acronimo lo potrebbe richiamare.
Si tratta invece di una ennesima tassa.
Chi la paga? Tutti gli esercenti che occupano del suolo pubblico.
E’ la tassa dovuta quando un soggetto occupa un’area che appartiene al territorio di un ente locale.
Un tributo, a favore dei Comuni e delle Province, che colpisce le occupazioni di qualsiasi natura effettuate sui beni appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province.
Ebbene, anche di questa tassa si occupa il decreto Rilancio governativo, approvato il 13 maggio 2020.
Il decreto economico prevede l’esenzione Tosap da maggio fino al 31 ottobre 2020, relativamente al suolo pubblico aggiuntivo necessario a bar e ristoranti.
La novità è stata introdotta al fine di evitare di gravare sulle imprese, tenute ad adeguarsi alle nuove regole di distanziamento sociale per la prevenzione dei contagi da Covid-19.
A beneficiare dell’esonero dal pagamento della tassa per il suolo pubblico aggiuntivo sono: esercizi di ristorazione, esercizi per la somministrazione di bevande
La regolamentazione della Tosap spetta ai comuni ed alle provincie con l’approvazione di un regolamento che, in rispetto delle norme in materia di finanza locale, disciplini le modalità di attuazione e di riscossione della tassa, nonché le eventuali condizioni di esonero.
La Giunta di Venuti aveva approntato una delibera che prevedeva l’esenzione del 100%. Cosa che a quanto pare non è stato possibile adottare dopo un chiarimento avvenuto con l’Anci.
L’esenzione approvata in Consiglio è stata quindi portata al 95%.
Ma, a differenza di quanto previsto dal decreto ministeriale, l’Amministrazione ha voluto estenderla ad un anno. Se mesi in più di quanto previsto dal decreto.
Il provvedimento è stato approvato, oltre che con i voti favorevoli della maggioranza, anche con quelli di Giuseppe Loiacono e Adelaide Terranova dell’opposizione. Mentre Francesco Giuseppe Crimi di Fratelli d’Italia si è astenuto.
“Fino alla durata dell’emergenza, su tutto il territorio comunale,”- ha dichiarato il sindaco Domenico Venuti - “verrà di fatto esentato il pagamento della tassa sulla concessione del suolo pubblico, dando così un segnale di vicinanza agli operatori economici colpiti dal lockdown. L’agevolazione sarà coperta interamente da fondi comunali.“
Sono stati discussi nella stessa seduta i regolamenti dell’ IMU e della TARI.
Sono stati adeguati alle normative vigenti e per quanto riguarda la Tari è stato previsto un articolo che permetterà, qualora la Regione invii i fondi, la determinazione delle agevolazioni applicabili alla tassa sui rifiuti.
Nel corso della seduta è stato approvato anche il piano degli acquisti, atto propedeutico al bilancio, che permette di programmare acquisti di beni e servizi.
“Questa è una prima risposta per le difficoltà ed i disagi subiti a causa del covid” - ha detto Venuti manifestando la propria soddisfazione - “Ma abbiamo la necessità di risposte concrete e celeri da parte della regione. Ancora non si è visto nulla di concreto dopo l'approvazione della finanziaria regionale e la maggior parte degli aiuti che potremo mettere in campo dipenderà da questo."
C’è da sperare o da disperare? Lo sapremo tra qualche settimana.
Franco Ciro Lo Re