Operazione antimafia a Paceco e Castellammare del Golfo. Cinque arresti e decine di perquisizioni. In manette Mariano Asaro, il "dentista della mafia", che era in libertà dal giugno 2018 e aveva cominciato a lavorare per aprire una società da intestare fittiziamente alla cognata. Nuovo avviso di garanzia per Paolo Ruggirello. Indagato anche il Sindaco di Paceco.
21,25 - Si è avvalso della facoltà di non rispondere il sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella, nell'interrogatorio davanti ai militari dell'Arma, a seguito dell'avviso di garanzia ricevuto questa mattina nell'ambito dell'operazione antimafia della DDA di Palermo, che ha portato agli arresti del boss Mariano Asaro di Castellammare e di Carmelo Salerno di Paceco, e di altre tre misure cautelari.
Secondo il primo cittadino di Paceco, che è avvocato, le contestazioni sulla sua persona sono troppo generiche, ma ha detto di voler richiedere subito un interrogatorio, non appena avrà maggiore contezza delle accuse che si muovono nei suoi confronti. Scarcella ha, però, rassegnato le dimissioni da presidente dell’assemblea del Consorzio trapanese per la Legalità e lo Sviluppo.
13,00 - Al Comune di Paceco non ci sono problemi. Lo diceva con convinzione il boss di Castellammare del Golfo Mariano Asaro, che voleva aprire uno studio medico dentistico a Paceco, grazie ad una prestanome. Aveva individuato anche il locale, solo che c'erano delle autorizzazioni da chiedere. Ecco cosa dice Asaro, intercettato, all'interno dell'immobile mentre parla con il nipote Gaspare Chiarenza: " ... non c'è problema al Comune! Non c'è problema al Comune ... al Comune non d sono problemi ... il Sindaco ... al Comune non ci sono problemi... il Sindaco il Sindaco è Dattularo (originario di Dattilo frazione del Comune di Paceco ndr.) Il Sindaco di Paceco è Dattularo ... arrivo lì e gli dico al Sindaco: "com 'è no? E allora facci la variante!"... io non ho problemi con lui... io arrivo lì... Peppe Scarcella ... ».
Scarcella lo riceveva poi il 28 Febbraio 2019 per fornirgli rassicurazioni per un certificato di agibilità in favore del suocero Vito Occhipinti, per un immobile a Dattilo : "Noialtri dobbiamo fare quella cosa che tu mi hai detto .. e la facciamo ..."
Poi c'è un altro incontro, l'8 Aprile, nel quale il Sindaco chiama Asaro "Don Mariano" e viene informato da Asaro della prossima apertura dello studio medico: "Noi altri praticamente stiamo aprendo lo studio qui a Paceco .. lo studio dentistico ...". E ancora: "... A me interessa che mi danno la SCIA subito per cominciare a tramezzare altrimenti mi perdo di casa" . E il Sindaco Scarcella, oggi indagato per concorso esterno, non si tira indietro.
08,10 - Il boss Mariano Asaro, tornato in libertà nel 2018 poteva contare sull’aiuto di due “amici” per avviare un’attività nel settore sanitario, ovvero l’apertura di uno studio odontoiatrico, convenzionato con l’Asp di Trapani: l’ex deputato del Pd Paolo Ruggirello, che lo salutava con due baci e poi gli dava del “tu”. E il sindaco di Paceco, che lo riceveva anche in Comune e lo chiamava “Don Mariano”.
Ecco cosa scrivono gli investigatori.
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ASARO, sin dai giorni successivi alla sua scarcerazione, aveva cominciato a lavorare ad un progetto imprenditoriale illecito. Era sua intenzione, che poi effettivamente mise in atto, costituire una società, da intestare fittiziamente alla cognata OCCHIPINTI Maria Vincenza, raggiunta dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora, per la gestione di un ambulatorio di odontoiatria da aprire a Paceco.
In questo progetto ASARO era coadiuvato fattivamente anche da un’altra indagata, AMATO Maria, anch’ella raggiunta da misura cautelare dell’obbligo di dimora, moglie del pregiudicato mafioso COPPOLA Rocco Antonino, già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso dalla Corte d’Appello di Palermo per aver predisposto quanto necessario per l’organizzazione di incontri con vari latitanti tra cui Matteo MESSINA DENARO e Vincenzo SINACORI.
L’AMATO, in qualità di collaboratrice di uno studio notarile, predisponeva la documentazione e gli atti per la costituzione della società di capitali voluta da ASARO. Mentre il COPPOLA presentava ad ASARO il medico compiacente, LUCIDO Vito, raggiunto da misura inderdittiva di sospensione dall’esercizio dell’attività di medico per un anno.
Ma ASARO poteva contare ancora su due figure molto importanti. Il capo mafia di Paceco, Carmelo SALERNO, anch’egli arrestato, e l’ex deputato regionale Paolo RUGGIRELLO al quale i Carabinieri hanno notificato l’informazione di garanzia. Quest’ultimo veniva incaricato, in seguito ad incontri riservati che ASARO riusciva ad organizzare grazie proprio al SALERNO, di attivarsi con i vertici dell’ASP affinché l’ambulatorio di odontoiatria fosse convenzionato con il servizio sanitario.
Insomma un sistema ben congeniato che, come osserva il GIP nell’ordinanza di custodia cautelare, aveva permesso ad ASARO di potere contare, in qualsiasi momento, sui suoi qualificati contatti, derivanti dall'appartenenza a "cosa nostra" per avviare ogni attività fonte di guadagno, sì da penetrare massivamente e con straordinaria speditezza ed efficacia nel tessuto economico del contesto territoriale di riferimento.
In questo progetto imprenditoriale ciascuno aveva un ruolo preciso che portò avanti con piena consapevolezza e volontà: la cognata OCCHIPINTI diede la propria disponibilità, in quanto soggetto incensurato, ad intestarsi fittiziamente la società, il dottore Lucido accettò di comparire quale direttore sanitario, svolgendo il contributo essenziale all'ottenimento delle autorizzazioni sanitarie ed al convenzionamento con la mutua, la AMATO, moglie di Rocco Coppola, in quanto impiegata presso uno studio notarile, doveva provvedere a reperire e predisporre la documentazione necessaria e l'atto costitutivo della società, cosa che fece con solerzia; SALERNO doveva provvedere ad aiutare l'indagato in ogni fase del progetto, dal reperimento dell'immobile a quello del medico, poi reperito invece da COPPOLA, e ad ottenere il contributo del politico Paolo RUGGIRELLO, per attivare l'iter burocratico all' ASP ed ottenere così le autorizzazioni necessarie e l'essenziale convenzionamento con la mutua, cosa che l’ex deputato regionale fece prospettando in un primo tempo che l’interessato allo studio era un suo "cugino".
07,30 - I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica - DDA - 2 esponenti di vertice delle famiglie mafiose di Castellamare del Golfo e Paceco, per associazione di tipo mafioso. Altri 2 indagati sono stati raggiunti da ordinanza di sottoposizione all’obbligo di dimora e uno da misura interdittiva. Eseguite inoltre decine di perquisizioni.
Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido e dal Sostituto Procuratore Gianluca De Leo, hanno permesso di dimostrare il perdurare dell’appartenenza del pregiudicato mafioso ASARO Mariano all’associazione mafiosa. Asaro veniva rimesso in libertà dopo una lunga detenzione nel giugno del 2018, ma le indagini dei Carabinieri permettevano di monitorare i rapporti che lo stesso continuava ad intrattenere con diversi esponenti mafiosi, tra i quali COPPOLA Rocco e SALERNO Carmelo, quest’ultimo compito da medesimo provvedimento cautelare è già detenuto in quanto destinatario di OCC nell’operazione di P.G. c.d. SCRIGNO .
In molti degli incontri riservati, ASARO veniva sorpreso ad esternare tutto il suo astio nei confronti del vertice della famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, DOMINGO Francesco, nonché dei collaboratori di giustizia e in particolare nei confronti di quelli che lo avevano accusato dell’omicidio del pubblico ministero di Trapani, Giangiacomo CIACCIO MONTALTO, fatta eccezione per il collaboratore MILAZZO Francesco Giuseppe, il quale per stessa ammissione di ASARO, lo aveva “salvato” dichiarando la sua estraneità a quell’omicidio.
La storia dell’appartenente a cosa nostra di ASARO inizia già prima degli anni 80, è affiliato alla famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, all’interno della quale rivestiva una posizione apicale e in passato era autorizzato dai vertici di Cosa Nostra, in particolare da Vincenzo Virga, ad avere rapporti con personaggi mediorentali fornitori di esplosivi. Fu anche a lungo latitante ed inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi fino all’arresto nel 1997.
Il suo nome, insieme a quello di altri esponenti di cosa nostra, fra i quali AGATE Mariano e L’ALA Natale, fa parte dell'elenco degli iscritti alla loggia massonica coperta "Iside 2" scoperta nel 1986 all’interno del circolo Scontrino. Accusato, ma poi prosciolto, dei fatti di sangue tra i più gravi della storia mafiosa della provincia di Trapani, veniva poi condannato più volte in via definitiva per associazione mafiosa, detenzione di armi ed estorsione.
I Carabinieri, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, stanno perquisendo anche l’abitazione e l’ufficio del Sindaco del Comune di Paceco, il quale è stato destinatario di invito a rendere interrogatorio innanzi all’Autorità Giudiziaria ed informazione di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
07,00 - Nuovo avviso di garanzia per Paolo Ruggirello, l’ex deputato regionale siciliano del Pd che era stato arrestato nell’ambito di un’altra indagine antimafia del trapanese ed era da poco uscito dal carcere. Questa volta l’ex politico, che si trova ai domiciliari, è accusato di avere aiutato i boss mafiosi per la gestione di un ambulatorio odontoiatrico. Il boss Mariano Asaro «con l’ausilio di Salerno ed altri indagati creava una società intestata a prestanomi per la gestione di un ambulatorio odontoiatrico a Paceco- dicono i Carabinieri – Grazie all’intervento dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello lo studio odontoiatrico doveva essere convenzionato con la mutua».
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, stanno eseguendo 4 misure cautelari e una interdittiva in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di persone accusate di essere affiliati alle famiglie mafiosa di Castellammare del Golfo e Paceco. Tra gli arrestati «il reggente, Mariano Asaro, soprannominato il dentista e già condannato per associazione mafiosa – spiegano gli inquirenti – e Carmelo Salerno, considerato il capomafia di Paceco, già detenuto dal giorno del suo arresto nell’operazione dei Carabinieri Scrigno del marzo del 2019». I reati contestati sono quelli di associazione di tipo mafioso e fittizia intestazione di società aggravati dal metodo mafioso.
I carabinieri stanno perquisendo anche l’abitazione e l’ufficio del sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella, destinatario di invito a rendere interrogatorio. È indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.