Rimane immutata la situazione in provincia di Trapani e in generale in tutta la Sicilia, sul fronte dell'epidemia da Coronavirus. In totale sono tre le persone positive al Covid-19. Due a Marsala, la donna rientrata da Varese che si trova in isolamento domiciliare e la ragazza rientrata mesi fa da Bergamo.
I dati provinciali - Ai due casi asintomatici di Marsala, si è aggiunto nei giorni scorsi, quello, altrettanto asintomatico, di un marittimo di Mazara, risultato positivo al rientro da una battuta di pesca in acque internazionali. L'Asp comunica di aver effettuato 16.505 tamponi dall'inizio della pandemia e 8.927 test sierologici su personale sanitario. In totale le persone infettate sono 134, tra cui 126 guariti, 5 decessi e i 3 positivi attualmente in isolamento.
La situazione in Sicilia - C'è un solo nuovo caso di Coronavirus nell'Isola, sempre nel palermitano, dove c'è stata anche una vittima. In totale crescono i guariti e diminuiscono i ricoverati. I casi registrati da inizio della epidemia salgono a quota 3097 e le vittime 283. Sono 3094 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (227 mila in totale). Stabile anche il dato dei guariti (2.687, +13), scende il numero di attualmente positivi (127). Cala anche numero dei ricoveri (7) e non ci sono già da ieri più pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare attualmente sono 120.
Risalgono i nuovi contagi di coronavirus in Italia: nelle ultime 24 ore si sono registrati 193 nuovi casi mentre ieri 138. Di questi 71 sono in Lombardia, il 36,7% del totale, e 49 in Emilia Romagna. Attualmente i casi totali sono 242.149. Rispetto a martedì le vittime diminuiscono con un incremento di 15 nelle ultime 24 ore mentre ieri erano 30. Il totale dei morti per Covid sale a 34.914. Quattro le Regioni che non fanno segnare nuovi casi: Umbria, Sardegna, Valle D'Aosta e Molise, oltre alla provincia di Trento. I tamponi nelle ultime 24 ore sono 50.443, circa 7mila più di ieri. Le 15 vittime si registrano in sole 3 regioni: 12 in Lombardia, l'80% del totale delle ultime 24 ore, due in Toscana e una in Sicilia. Tutte le altre 17 Regioni non fanno dunque registrare nuovi decessi.
Sono 71 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive per coronavirus, uno in più di ieri, mentre in tredici regioni non ci sono più malati in rianimazione. La metà (34) sono in Lombardia, mentre 13 sono nel Lazio e 10 in Emilia Romagna. E' quanto emerge dai dati del ministero della Salute secondo i quali gli attualmente positivi sono scesi sotto i 14mila e ora sono 13.595, 647 meno di ieri. I ricoverati con sintomi negli altri reparti degli ospedali sono 899, 41 meno di martedì, mentre aumentano i pazienti in isolamento domiciliare: da 12.232 a 12.625, 393 più di ieri. I guariti sono invece 193.640 con un incremento rispetto a ieri di 825.
Sono 71 i nuovi casi positivi in Lombardia, di cui 24 a seguito di test sierologici e 23 'debolmente positivi'. I nuovi decessi sono 12 per un totale complessivo di 16.725 morti in regione. Sono in calo sia i ricoverati in terapia intensiva (-2, 34 in totale) che negli altri reparti (-18, 211 in totale). Dei 71 nuovi casi, 30 sono stati riscontrati nella provincia di Bergamo, 16 in quella di Milano, di cui 6 a Milano città, e 9 in quella di Brescia. Un solo nuovo contagiato in 5 province lombarde: Pavia, Sondrio, Varese, Lecco e Monza e Brianza.
La terapia intensiva dell'ospedale di Bergamo è Covid free - La terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo non ha più pazienti contagiati dal coronavirus, dopo 137 giorni dal primo ricovero avvenuto domenica 23 febbraio. E' quanto rende noto lo stesso ospedale. Nell'ospedale bergamasco restano ricoverati alcuni pazienti colpiti dal virus, ma ormai negativizzati. La terapia intensiva covid-free al Papa Giovanni è stata simbolicamente celebrata dal direttore generale Maria Beatrice Stasi, con il direttore sanitario Fabio Pezzoli ed il direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza e area critica Luca Lorini, alla presenza di una rappresentanza degli operatori delle terapie intensive. In ricordo delle vittime si è rispettato qualche istante di silenzio e poi è partito un applauso per il risultato raggiunto dai circa 400 operatori che lavorano nelle terapie intensive del Papa Giovanni, tra medici, infermieri, operatori di supporto e personale delle pulizie.