La rivisitazione dei sistemi di custodia, la stesura di un chiaro protocollo per le regole di ingaggio in caso di eventi critici all’interno delle carceri, la riscrittura chiara dell’articolo 41 dell’Ordinamento penitenziario per quanto concerne l’impiego della forza fisica e l’uso di mezzi coercizione.
Sono gli argomenti che Chicco Veneziano appena nominato presidente nazionale dell’Ufficio studi della Uil Polizia Penitenziaria intende affrontare con la segreteria generale.
Ma per il sindacalista trapanese, che da 34 anni presta servizio nella polizia penitenziaria con la qualifica di assistente capo coordinatore impegnato nel Nucleo operativo provinciale traduzioni e piantonamenti di stanza alla casa circondariale del capoluogo, “bisogna aprire una seria riflessione, senza pregiudizi, sulle modalità di applicazione del reato di tortura agli appartenenti alle forze di polizia in casi di particolari eventi critici che investono la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza, compreso quelle delle carceri. Ed, infine, perfezionare le norme sulla parità di genere all’interno della polizia penitenziaria”. Insomma, Veneziano è già al lavoro per far bene anche in questo nuovo e prestigioso incarico. “Devo confessare – rivela – che un poco di emozione mi ha pervaso, poiché incarichi come questi in passato sono stati ricoperti da persone che hanno scritto la storia del sindacato della Uilpa tra cui Sergio Grisini ed Eugenio Sarno”