Torna la questione morale ed etica in politica, i partiti, in seguito agli ultimi accadimenti giudiziari, tornano in campo con dei comunicati stampa che puzzano di stantio e di tanta retorica.
Ogni volta si ritorna a parlare di patto etico, di discussione interna, che occupa tutte le sedi, virtuali, dei partiti, solo dopo il verificarsi di un arresto o di una indagine importante.
L'etica di cui tanto si parla è un prerequisito di ogni persona, che poi trasmigra con se anche nell'esercizio di pubbliche funzioni istituzionali.
Ecco perchè i comunicati stampa che si rincorrono a seguito di un arresto o di avvisi di garanzia sono un trito di retorica, che confondono il cittadino.
La morale non si inventa, o si genera, attraverso un patto siglato in campagna elettorale, non si innesta in percorsi pubblici di elezioni o di incarichi, la morale esiste in ogni coscienza pulita, sarà poi un faro con cui svolgere o condurre azioni istituzionali.
L'etica e la politica vivono un rapporto di convivenza ambigua, allo stesso tempo difficile a causa delle sempre maggiore autoreferenzialità della politica, un rapporto teso spesso silente che poi urla e lo fa in maniera scomposta.
L'etica riguarda tutti: il politico, il funzionario, l'elettore.
Riguarda le persone. E non esiste un corso di etica o di morale che rende le persone idonee a svolgere un ruolo o ad affidargli l'etichetta di “persona per bene”.
E' un falso mito , un falso problema. L'etica è un prerequisito in politica e nessun patto, nessuna firma potrà rafforzarla. Inutili tutti i tentativi di mistificazione, valgono solo a ricondurre il discorso su piattaforme già calpestate ma anche prive di fondamento.
E chi si trincera dietro questi patti, sbandierando legalità, non fa altro che intorbidire le acque del dibattito politico.
Semmai alle campagne del “Vaffanday” sarebbe meglio sostituire quelle dei programmi e delle concretezze senza mai prescindere dalla competenza, perchè in politica vale la forza di realizzare idee e non di affidarle a consulenti esterni.
Un politico deve saper fare.
Anche questa è etica, così come il cittadino elettore dovrà votare chi ha qualcosa da raccontare sullo sviluppo dei territorio, non voli pindarici o chimere
La politica non ha bisogno di slogan ad effetto e di belle parole ma di fatti che ristabiliscano fiducia tra i cittadini e chi rappresenta le istituzioni.
L'arco temporale entro cui svolgere un ruolo deve servire a servire la comunità, non a farsi i fatti propri.
I partiti non possono occuparsi della questione morale e dell'etica ma della selezione del capitale umano. Semplice e come tutte le cose semplici la regola non viene applicata.
Rossana Titone