"Date a Cesare quel che è di Cesare [...] " e ai dipendendenti della casa di riposo e Ipab Giovanni XXIII, dignità .
Fu la risposta di Gesù Cristo ad una domanda, tendeziosa, se fosse giusto o meno per gli ebrei pagare i tributi al defunto console ed anche "pontefice massimo", incarnazione dell'autorità romana. Lunedì 20 luglio, consiglio comunale aperto sull'Ipab. I dipendenti vengono fatti accomodare nel rispetto delle norma antiCovid. Lo scrivente era presente. Il presidente dell'assise l'apre con i soliti 60 primi primi di ritardo, essendo stato assiduo frequentatore di sala delle lapidi prima della pandemia, pensai "siamo alle solite". L'aria che si" respira " è tesa parecchio. Sturiano inizia facendo un breve excursus sulla vicenda e ricordano che i dipendenti sono da 65 mesi che non percepiscono salario. Tra gli iscritti a parlare il rappresentante sindacale dott. Nicola Del Serro. Il sindacalista ragguaglia sul "caso" e sulla possibile soluzione anche temporanea alla luce della sentenza della corte costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale la legge regionale siciliana nr°22 del 1986,art.32 comma 2 che recita:"<<e i beni patrimoniali sono devoluti al comune,che assorbe anche i dipendenti, facendone salvo i diritti acquisiti, in rapporto al maturato economico>>. Interventi del commissario attuale dell'Ipab ed ex. Emerge che la responsabilità è regionale, e la vicenda è un'anomalia tutta siciliana, purtroppo non la sola. Gli animi si surriscaldano, bersaglio sbagliato i consiglieri presenti e anche i dipendenti, l'amministrazione è colpolevolmente assente, delegato in video conferenza il vice sindaco che per problemi di connessione non riesce a parlare , gli animi esplodono. L' amministrazione per le sue competenze deve fornire delle risposte alle legittime istanze.
La calma viene riportata da Sturiano e il sindacalista, anche perché viene promesso ai lavoratori un incontro nei prossimi giorni con sindaco, vice e presidente del consiglio. L'Assise nei componenti presenti era Cesare. Non voglio essere blasfemo la frase di Cristo continuava a "Dio quel che è di Dio", lo sono i dipendenti restituiamogli la dignità del lavoro, questo chiedono.
Vittorio Alfieri