Il sindaco di Salemi Domenico Venuti non ha dubbi: una corretta ed equa distribuzione dell’acqua è un “sacrosanto diritto per i cittadini che l’Eas e la Regione debbono garantire con un servizio adeguato.
Ne consegue che la mancanza di acqua nelle case delle frazioni comporterebbe una lesione di tale diritto.
E per meglio chiarire il concetto, Venuti lo ha scritto in una lettera inviata all'Ente acquedotti siciliani (Eas), che gestisce la distribuzione dell'acqua, ma anche all'Assemblea territoriale idrica di Trapani e per conoscenza al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all'assessore regionale all'Energia Alberto Pierobon, dicendo chiaramente che “l’insufficiente dotazione idrica comporta una evidente ricaduta negativa sul mantenimento degli standard igienico-sanitari”.
Per Venuti, “c'è l'assoluta necessità di garantire un servizio essenziale per la città di Salemi in maniera adeguata e sostanziale ricordando il 'No' ricevuto dall'Eas alla richiesta dell'amministrazione comunale di un incremento dell'erogazione dell'acqua "in considerazione dell'aumento del fabbisogno connesso alla stagione estiva".
L'Eas, che nei giorni scorsi aveva già ricevuto una diffida dal Comune di Salemi affinché provvedesse all'incremento della dotazione di acqua, aveva risposto picche alla richiesta del Comune.
Come in una partita a tennis, ha aveva rinviato la palla sull’area comunale, sostenendo di non avere "alcuna legittimazione ad essere destinatario di richieste afferenti la gestione idrica" invitando il Comune a rivolgersi ad altri soggetti, "primo tra tutti l'Ati territoriale".
A questo diniego il Comune aveva risposto ricordando l'ordinanza del Tar che “ha bloccato la liquidazione coatta amministrativa riportando in capo a Eas ogni competenza in materia di gestione idrica”.
Come in un interminabile game, il sindaco di Salemi con una volèe di diritto ha intercettato la palla rilanciandola nel campo avversario ribadendo che per “ la richiesta di incremento dei volumi d'acqua, è ineludibile che la Regione Siciliana assuma idonee ed efficaci misure per evitare carenze, interruzioni o limitazioni nelle forniture idriche".
“Una richiesta legittima e sacrosanta nell'interesse dei cittadini”, detto più chiaramente.
Sottolineando infine che “la condizione giuridica dell'Eas e gli effetti dei provvedimenti giudiziali intervenuti non possono costituire cause di disservizi o, peggio ancora, fonti di pregiudizio per i diritti dei cittadini. La continuità di un servizio essenziale come quello idrico non può essere pregiudicata da eccezioni di incompetenza - conclude il sindaco di Salemi - ma deve vedere tutte le istituzioni impegnate concretamente per dare risposta alle legittime esigenze delle comunità amministrate".
Intanto, le proteste dei cittadini che vivono nelle zone di campagna o residenziali, come qualcuno ama definirle, si diffondono sui social con un linguaggio che preferiamo non riportare.
Alcuni temono che una delle cause sia dovuta ad una distribuzione poco razionale e qualcuno non riesce a spiegarsi come mai certe piscine non soffrono di carenza idrica.
Franco Ciro Lo Re