È online, fino a settembre, la nuova petizione lanciata dall’UNICEF Italia per chiedere al Governo di garantire un’istruzione inclusiva per tutti e un rientro a scuola sicuro e di qualità, in seguito all’emergenza COVID-19 che ha duramente colpito l’Italia.
La chiusura delle scuole, i mesi di isolamento, la limitata socialità con gli amici, le nuove regole, hanno sconvolto le vite dei bambini, che in alcuni casi hanno assistito anche alla malattia e alla perdita di persone vicine.
In Italia circa 10 milioni di bambine, bambini e adolescenti stanno vivendo le conseguenze negative di questa crisi.
Nell’ambito dell’istruzione, così fondamentale nella vita di bambini, bambine e ragazzi, è necessario rafforzare la cooperazione tra scuole, terzo settore e comunità educanti per garantire un rientro a scuola in sicurezza per tutti.
La petizione Unicef prevede cinque punti:
Innanzitutto, “nessuno escluso: progettare interventi a sostegno di bambini e ragazzi più vulnerabili dei territori maggiormente colpiti dalla povertà educativa prima e dopo l’emergenza. In vista della riapertura delle scuole a settembre, oltre alla sicurezza sul piano sanitario, è necessaria una risposta coordinata per garantire a tutti i bambini, in particolare a quelli con maggiore vulnerabilità, di recuperare gli apprendimenti perduti e di continuare il percorso di studi attraverso interventi personalizzati e attenti ai singoli bisogni”.
In secondo luogo, “destinare finanziamenti significativi a lungo termine all’istruzione di qualità: dal momento che in Italia la spesa pubblica per l’educazione è tra le più basse d’Europa. È necessario creare un piano di finanziamento a lungo termine, oltre quello straordinario per l’emergenza, affinché le nuove generazioni siano preparate e in grado di generare crescita e sviluppo per il nostro Paese”.
Poi, serve “investire sui servizi educativi per l’infanzia (0-6) su tutto il territorio nazionale: l’Unicef Italia chiede che sia garantita la presenza su tutto il territorio nazionale dei servizi educativi e scolastici di qualità per i bambini da 0 a 6 anni e che sia predisposta una strategia diffusa di sostegno alla genitorialità, trattandosi di un momento così delicato per lo sviluppo e la crescita di tutti”.
Ancora, “un piano con linee guida coordinate a livello nazionale: l’Unicef chiede che le modalità di attuazione delle linee guida siano coordinate a livello nazionale e non delegate alle amministrazioni locali ed ai singoli istituti scolastici, in modo da favorire l’applicazione, quanto più omogenea, delle direttive. Si richiede la definizione di standard minimi e l’investimento di risorse aggiuntive a tal fine”.
Infine, “attivare servizi di sostegno psicologico alla ripresa delle attività educative per tutti i bambini e i ragazzi che ne hanno bisogno: l’Unicef chiede che venga incentivata la possibilità di usufruire di forme di sostegno psicologico di qualità, e la riapertura dei centri educativi in tutte le scuole. È fondamentale che i centri educativi siano in grado di garantire la presa in carico dello stress e di disturbi specifici causati dall’emergenza, per favorire il benessere di ogni studente”.
L’UNICEF Italia è seriamente preoccupato per le conseguenze della pandemia e per questo chiede al Governo di mettere al centro dell’ agenda politica i diritti dell’ infanzia e dell’ adolescenza.
Dal canto suo, Mimma Gaglio, la Presidente provinciale dell'Unicef di Trapani ha voluto precisare che " Dopo l'emergenza sanitaria e di seguito didattica dovuta al Covid-19, in Italia, circa 10 milioni di bambine, bambini e adolescenti stanno vivendo le conseguenza negative di questa crisi. Per questo l’UNICEF lavora con le Istituzioni e le altre organizzazioni per contribuire alla definizione di un piano di riapertura in sicurezza che garantisca un’istruzione inclusiva e di qualità oltre l’emergenza, con interventi personalizzati e attenti ai singoli bisogni degli studenti."
Franco Ciro Lo Re