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01/08/2020 06:00:00

Marsala 2020. Giulia Adamo non si candida. Il Pd torna a litigare

Giulia Adamo non si candida, è questa la novità ma non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro dalla politica e dal disegnare una città diversa rispetto a quella di adesso.

A breve, dice, presenterà il candidato sindaco che lancerà la sua squadra.
Chi pensava che la condanna avesse bloccato la Adamo ha commesso un errore di valutazione, è vero che non sarà candidata e candidabile ma allo stesso tempo il suo percorso per le amministrative di Marsala non si arresta. Ci sarà, ma sotto false spoglie.

C'è l'asso nella manica, c'è il candidato, si tratta di un professionista, di cui ancora non svela il nome ma dice che è questione solo di pochi giorni. Il programma è pronto, si dice serena nonostante la sentenza di condanna a tre anni e sei mesi, che non si aspettava e avverso la quale produrrà ricorso.
Non si arrende e vuole proporre alla città una alternativa alle candidature di Alberto Di Girolamo e di Massimo Grillo, i due maggiori competitor. Una alternativa sui programmi, dice, poi sia il centrodestra che il centrosinistra vanno rifondati.
E giovedì sera in casa Pd, durante una direzione, la situazione è apparsa più ingarbugliata del solito.
In molti hanno chiesto di mettere al voto la candidatura di Alberto Di Girolamo, la segretaria Rosalba Mezzapelle pare che non fosse dello stesso avviso.
Insomma, il Pd torna a litigare dopo appena una settimana dal congresso regionale che lanciava fiori e predicava unione di intenti e sinergia.
Le vecchie posizioni non sono state smussate, c'è chi ancora è contro il sindaco Di Girolamo e non accetta la sua candidatura. Nulla di nuovo sotto il sole, le aree sono tornate in campo, in verità non se ne sono mai andate, e hanno iniziato a puntellare le posizioni.
E quindi cosa accadrà? Nulla. Hanno fatto solo un po' di rumore, il sindaco uscente si ricandiderà ugualmente, il suo interlocutore è il segretario provinciale Domenico Venuti.
La difficoltà non è di simbolo è, semmai, nell'allestimento delle liste.
All'inizio hanno sostenuto di averne cinque in appoggio, indiscrezioni fanno sapere che al momento sono due le liste pronte e che ci sono serie difficoltà a terminare le altre.

Una competizione difficile, sembra che Massimo Grillo sia più avvantaggiato rispetto ad altri. Sono sempre nove le liste in suo appoggio, un sodalizio forte con il governo regionale e con Forza Italia.
Nella giornata di ieri mattina Grillo è stato visto in giro con Maurizio Gasparri, senatore azzurro.
Si vanno perfezionando gli accordi e si vanno delineando coalizioni e supporti esterni.
Si vince a primo turno con il 40% dei consensi, l'elettore che esprimerà la preferenza su un candidato al consiglio comunale e non lo farà per il sindaco, per effetto del cosiddetto trascinamento, la preferenza finirà in capo al sindaco di quella coalizione.
Vale anche un altro modo per esprimere il consenso: l'elettore può votare un consigliere comunale di uno schieramento e poi esprimere preferenza per il sindaco di un'altra coalizione.