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03/08/2020 06:00:00

Sicilia: il viadotto Himera riapre dopo cinque anni, i progetti da 18 miliardi e il "tunnel" di Messina... 

 Il viadotto Himera, 270 metri, sulla A19 Palermo Catania, crollato il 10 aprile del 2015 a causa di una frana, che ha diviso la Sicilia in due per tanto, troppo tempo, è stato finalmente riaperto.

E’ stato inaugurato, lo scorso venerdì 31 luglio, alla presenza del ministro dei Trasporti Paola De Micheli e del suo vice Giancarlo Cancelleri, riapertura dell’opera che non ha visto, però, la presenza del presidente della Regione Nello Musumeci né dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone che, già proprio sul viadotto Himera e sui lavori stradali dell’Anas in Sicilia era stati, particolarmente critici con il Governo e Falcone all’annuncio di Cancelleri sulla riapertura del 31 luglio, aveva detto che si sarebbe dimesso. Per questo i deputati grillini hanno manifestato, venerdì, sul ponte, con un cartello in cui dicevano a Falcone: “adesso dimettiti!”.

La cronistoria del ponte Himera - Serve a rendere l’idea di come ancora funzionano i lavori pubblici in Italia. Nel mezzo troviamo l’inaugurazione della “trazzera pentastellata”, poi la “bretella” ed ancora tanta burocrazia che ha portato all’inizio dei lavori tre anni dopo la frana. Ma vediamo le tappe di questa che è una vergogna non solo siciliana ma per l’intero Paese. Il 10 aprile 2015 la frana, il 5 maggio l’Anas decide per l’abbattimento del ponte franato, il 18 maggio il Governo dichiara lo stato di emergenza, il 17 luglio viene approvato il progetto per la bretella provvisoria, il 31 luglio il M5S inaugura la “trazzera” che collega la A19, il 7 agosto iniziano i lavori per la bretella ufficiale, il 10 ottobre inizia la demolizione del ponte in direzione Catania, il 16 novembre è inaugurata la bretella ufficiale, il 22 dicembre viene completata la demolizione del viadotto, il 25 febbraio del 2016 c’è il primo sì al progetto del nuovo viadotto Himera, il 30 aprile riaperta la carreggiata in direzione Palermo, il 12 ottobre 2016 viene approvato il progetto esecutivo di realizzazione, il 7 agosto del 2017 c’è il bando di gara, il 14 febbraio 2018 c’è l’aggiudicazione dei lavori, il 15 maggio 2018 a oltre tre anni dalla frana apre il cantiere della ricostruzione del viadotto, il 31 maggio del 2019 entra in crisi la società che fornisce il metallo e i lavori rallentano, il 15 settembre del 2019 era la data prevista di fine lavori ma l’Anas rinvia ad Aprile 2020, a gennaio 2020 è stata completata la fornitura del materiale, il 24 maggio il viceministro Cancelleri ha annunciato l’apertura il 31 luglio, la polemica con Falcone e venerdì 31 finalmente la riapertura.

Per il ministro Paola De Micheli, è un primo risultato del grande sforzo che sta facendo il Governo, anche se non la pensano così né il Governo siciliano né il centrodestra e Sicindustria che hanno più volte, invece, sollecitato più celerità e concretezza nella realizzazione delle opere.

"Questo governo — dice la ministra — si sta impegnando tanto per superare il gap infrastrutturale". E la De Micheli annuncia che nel decreto “Italia veloce” ci sono 17,7 miliardi per le infrastrutture siciliane. Le opere da realizzare sull’isola sono tantissime tra strade e ferrovie, alcune, in realtà, bloccano la Sicilia proprio come ha fatto il viadotto Himera e l’Isola attende da anni di sistemare ponti e realizzare infrastrutture viarie; due su tutte la Palermo-Agrigento e la Caltanissetta-Agrigento sono ferme da anni e potrebbero, invece, migliorare definitivamente la viabilità, i trasporti e facilitare la stessa economia, ma si continua a da aspettare.

"Il progetto ponte che diventa "tunnel" sottomarino..." - Ma il duo ministro De Micheli e il suo vice Giancarlo Cancelleri vanno oltre, e dicono che in autunno, anche se la priorità rimane l’alta velocità ferroviaria, ai progetti già allo studio si potrebbe affiancare quello del ponte sullo Stretto di Messina, tornato ultimamente di moda e al centro del dibattito politico in seno al Governo e non. Il vice ministro Cancelleri ha addirittura detto di aver commissionato un progetto alle università di Messina e Padova, rivoluzionando però il tutto e pensando non più ad un ponte ma ad un tunnel sottomarino, che la settimana prossima, sarà già in grado di produrre e consegnare al premier Giuseppe Conte che, per la verità, ha sempre detto che non è una priorità del Governo.

E' un po’ il libro dei sogni quello di cui parla Cancelleri, come un po’ le proposte dei cinque stelle sul fronte delle infrastrutture e dei trasporti, come quella di qualche anno fa sollevata dalla deputata pentastellata Stefania Campo.  Tramite l’utilizzo della tecnologia Hyperloop - diceva - potrebbe portare da Palermo a Ragusa in appena 20 minuti. Se non è fantascienza, poco ci manca, ma una tecnologia dei trasporti che parla siciliano è, infatti, negli archivi della Regione Siciliana, ci sarebbero dei progetti e documenti della prima sperimentazione del treno veloce a levitazione magnetica avvenuta sulla tratta Trapani – Milo negli anni ’70, già, proprio la famosa Trapani–Milo interrotta da anni e rispristinata fino adesso solo a parole.

E sulle due strade Palermo Agrigento e Agrigento Caltanissetta, Cancelleri vuole provare a togliere l’incarico agli affidatari, mentre chiede al governo regionale — assente all’inaugurazione del ponte Himera — le dimissioni per i mancati interventi sullo smottamento. La maggioranza di centrodestra e l'assessore Falcone replicano e rinfacciano, invece, il disastro della A19. "L’autostrada Palermo-Cataniaafferma l’assessore alle Infrastrutture Marco Falconeè stata il teatro di uno spettacolo surreale. Hanno imbastito un tentativo mal riuscito di inaugurare in pompa magna un viadotto che doveva essere completato già da oltre due anni, quell’Imera divenuto simbolo di inefficienza e delle trascuratezze di Anas e del governo nazionale nei confronti della Sicilia". “Cinque anni afferma Sicindustriaper 270 metri. Saremmo felici se da oggi la classe politica si attivasse in modo da proporci meno passerelle e più opere compiute”.

Il progetto da 18 miliardi - Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il mega progetto infrastrutturale da quasi 18 miliardi di euro che il Governo nazionale ha destinato per la Sicilia. Un fiume di soldi e progetti che dovrebbero far ben sperare per il futuro,  ma proprio la vicenda dell’Himera, invece, ci riporta con i piedi per terra, piuttosto che sfogliare il libro dei sogni.

Alta velocità - L’investimento statale più corposo riguarda le ferrovie: oltre undici miliardi di euro (fra gli altri cantieri) per l’alta velocità fra Palermo, Messina e Catania.

Autostrada Palermo-Catania - Sull’autostrada A19 Palermo-Catania l’investimento complessivo è di 872 milioni di euro: ne restano da spendere altri 600 per viadotti, gallerie e asfalto, cantieri fermi.

Statali bloccate - Restano bloccati i lavori da 760 milioni complessivi sulle statali Palermo-Agrigento e Agrigento-Caltanissetta. Cancelleri annuncia: “Revoca dell’appalto alla Cmc”.

Ecco il piano infrastrutturale nel dettaglio - In cui la parte più consistente riguarda le ferrovie. Rfi ha in progetti per 11 miliardi e 789 milioni. Questo l’elenco: nuovo collegamento Palermo-Catania; 5,6 miliardi; Messina-Catania (raddoppio Giampilieri- Fiumefreddo (2,3 miliardi); Nodo di Palermo (1,1 miliardi); raddoppio Palermo-Messina, tratta Fiumetorto-Castelbuono (938 milioni); nodo di Catania (251 milioni); velocizzazione Palermo-Agrigento (167 milioni); ripristino linea Palermo-Trapani via Milo(144milioni); raddoppio Messina-Siracusa I fase (126 milioni);ripristino linea Caltagirone-Gela (90 milioni); velocizzazione Catania-Siracusa I fase (88 milioni); collegamento ferroviario aeroporto Fontanarossa (15 milioni); upgrading infrastrutturali e tecnologici della rete regionale (910 milioni). Per quel che riguarda le strada, la parte curata dall’Anas ammonta a 4 miliardi e 316 milioni nel dossier originario, e comprende queste opere: Ragusa-Catania (754 milioni), manutenzione e riqualificazione autostrada Palermo-Catania (600 milioni); Palermo-Agrigento (563 milioni); completamento Libertinia-Licodia (350 milioni); tangenziale di Gela (316milioni); completamento Caltanissetta Agrigento (200 milioni); ammodernamento Adrano-Paternò (184 milioni); variante Vittoria-Comiso (164 milioni); completamento Nord-Sud tratto Mistretta-Nicosia (160 milioni); la variante Trapani-Mazara (134 milioni) Gela-Catania, innalzamento dei livelli di standard sicurezza (100 milioni); Adrano-Bronte, II lotto adeguamento (66 milioni); variante di Alcamo, I lotto (25 milioni); interventi di manutenzione programmata su rete regionale (700 milioni).