Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
04/08/2020 06:00:00

Marsala. Un anno dopo, ecco cosa succede a San Teodoro 

 E' stato luogo di liti, scontri, dibattiti infuocati. La parte più a nord di Marsala, lì dove l'isola Lunga dello Stagnone sembra quasi toccarsi con la terraferma, ha una spiaggetta che è nel cuore di molti marsalesi, e non solo. Stiamo parlando di San Teodoro. L'acqua bassa, calda, la possibilità di arrivare a piedi fino all'isola, lo rendono un posto ideale per le famiglie, ricercato anche dai turisti. Il luogo è zona Sic - Zps, insomma, è, sulla carta, fortemente tutelato perchè ritenuto di "interesse comunitario" e meritevole di "protezione speciale". 

Fino all'anno scorso la spiaggetta era gestita in concessione dalla "terribile" coppia De Vita - Nizza. Ricordate? Su Tp24 ci siamo occupati diverse volte, denunciando molte cose che non andavano. Ci si è messa di mezzo anche la politica, e alla fine ai due coniugi è stata ritirata la concessione. Il lido Tre Torri, come si chiamava, non esiste più. 

E adesso? Che succede alla Torre di San Teodoro nel primo anno "lido - free"? E' tutto bello, pulito, in regola? Decisamente, no. Anzi, sembra proprio che, risolto il "problema" dei gestori, di quello scorcio di lido non importa più a nessuno. Oggi è una terra libera per gli abusivi, per chi abbandona rifiuti, non è tutelata, e gli stessi politici che avevano tanto a cuore le sorti dello Stagnone non si vedono più. Hanno cambiato lido. 

 

Innanzitutto, rimane ancora da smontare parte del vecchio lido in legno. C'è un'ordinanza di sgombero, che tarda ad essere attuata. Come mai? "Avevamo cominciato i lavori di dismissione della struttura in primavera - ci dice Ombretta Nizza - e infatti non ci sono già più le passerelle e altre strutture. Poi, però, nel momento in cui avremmo dovuto fare il grosso del lavoro, è scattata l'emergenza Covid. A Giugno volevamo riprendere, ma ciò avrebbe comportato il divieto di accesso al lido, per i lavori che dovevamo fare. E' per questo che abbiamo chiesto e ottenuto di riprendere i lavori dopo l'estate, proprio per non intralciare i bagnanti". 

Nizza è la prima a denunciare i problemi nella zona: "Dicevate che noi eravamo il male assoluto, e invece, da quando ci hanno ritirato la concessione, con la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa del 2 Maggio 2019, San Teodoro è diventata terra di nessuno".

Beh, di nessuno San Teodoro proprio non è, perchè c'è un'altra attività che è nella zona, e che è l'unica rimasta dopo la chiusura dei concorrenti. E' il ristorante La Torre. Ufficialmente è della signora Caterina Principato, di 82 anni. La gestione, di fatto, è nella mani della figlia, Giuseppina Sansica, maestra, e direttrice di sala del ristorante. Altri familiari risultano dipendenti, dal cuoco ai camerieri. 

Anche se se ne è parlato molto di meno rispetto alle vicende degli ex vicini, anche i titolari del ristorante hanno avuto accertate diverse violazioni. Ad esempio, nel 2012, il ristorante dell'anziana signora è stato sequestrato per "difformità strutturali", con conseguente revoca della concessione. Erano state riscontrate irregolarità nello scarico delle acque reflue. Nel 2016 la ditta ha avanzato una richiesta di variante per sanare tutte le difformità. Nelle more, ha aperto anche una sorta di salottino sul retro del ristorante. 

Dove e come scarica oggi il ristorante? E, più in generale, ci sono scarichi a mare in quella zona d'incanto? Se lo chiede anche la Procura della Repubblica che, secondo quanto è in grado di riferire Tp24, ha aperto proprio un fascicolo di indagine con l'ipotesi di violazione del Testo Unico ambientale del 2006, e in particolare dell'articolo 137: "Chiunque apra o comunque effettui nuovi scarichi di acque reflue industriali, senza autorizzazione, oppure continui ad effettuare o mantenere detti scarichi dopo che l'autorizzazione sia stata sospesa o revocata, è punito con l'arresto da due mesi a due anni o con l'ammenda da 1.500 euro a 10.000 euro".

E gli altri abusi? Tante cose sono successe, in questo periodo: ad esempio ad un certo punto, in un'area demaniale di fronte al ristorante è spuntato uno strano divieto di sosta su tutta la piazza, che al Comune non risulta autorizzato. E ancora, non c'è più il lido, ma ci sono gli ... ombrelloni. Infatti, ogni mattina, c'è un tale con un camper che monta ombrelloni e sdraio in maniera totalmente abusiva, e poi li noleggia, come si vede nelle immagini di questo articolo. L'anno scorso era alla "Rotonda", dall'altra parte della costa, ed è stato multato. Quest'anno si spostato di qualche centinaio di metri. Tanto, a San Teodoro, chi controlla più ...