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12/08/2020 08:09:00

Marsala, storia di un testamento conteso e mai arrivato per la perizia ...

 “E' come se in presenza di un reato commesso con l’ausilio di armi, si preferisca archiviare perché non è stato possibile analizzare l’arma trovata in possesso del sospettato, in quanto non recapitata al competente laboratorio. Oppure, in presenza di una violenza sessuale, si preferisce archiviare perché non è stato possibile analizzare il DNA del sospettato, in quanto non trasmesso al competente laboratorio”.

Sono questi i due esempi che l’avvocato marsalese Francesco Vinci cita nell’atto con cui si oppone alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura per il procedimento penale avviato a seguito di una denuncia presentata da un 48enne marsalese, Stefano Lo Grasso, residente nel Bergamasco.

Tra l’ottobre e il dicembre 2017, Lo Grasso ha presentato due querele per contestare un testamento. E per questo, la Procura ha incaricato il Ris dei carabinieri di Messina di effettuare tutti i necessari accertamenti grafici. Per cercare di capire, insomma, se l’ha scritto davvero colui che ha lasciato i suoi beni in eredità. In riva allo Stretto, però, non si sa bene perché, molto probabilmente per un banale disguido, il testamento che è nel fascicolo non è mai arrivato. Non potendo, quindi, avere la perizia del Ris, il pm titolare del procedimento ha chiesto al gip l’archiviazione. Ma non appena questa è stata notificata anche al denunciante, il suo legale ha subito deciso di presentare opposizione. A decidere se l’indagine dovrà proseguire o meno sarà il gip. Nel suo atto di opposizione, l’avvocato Francesco Vinci scrive che l’archiviazione è stata chiesta con questa motivazione: “… gli accertamenti grafici disposti hanno dato, allo stato, esito nullo mancando un valido strumento di comparazione, cfr. annotazione R.I.S. Carabinieri Messina del 12.4.19 in atti (…) l’incompleta ricostruzione dei fatti non consente di formulare una valida accusa (…)”. Il legale fa, però, notare che il Ris scrive: “Non è pervenuto il testamento oggetto di indagine indicato sia in sede di quesiti sia sul frontespizio del plico”. Per questo, il legale del denunciante chiede l’invio di un altro plico a Messina. Adesso, si attende la decisione del giudice per le indagini preliminari