Nuovo vertice in Prefettura a Messina con inquirenti e soccorritori, per fare il punto sulle ricerche del piccolo Gioele Mondello, il bambino di 4 anni di cui si sono perse le tracce lunedì., 3 agosto quando è scomparso con sua madre, Viviana Parisi, poi trovata senza vita l′8 agosto nei boschi di Caronia (Messina). Le ricerche del bimbo potrebbero subire un’ulteriore allargamento del perimetro dopo l’autopsia eseguita martedì sera sul cadavere della deejay di Venetico, nel messinese.
Ieri pomeriggio gli investigatori, con i tecnici Enel, hanno raggiunto il traliccio ai piedi del quale è stato rinvenuto il corpo della donna. Hanno eseguito ulteriori controlli per verificare se Viviana possa essere salita per poi lanciarsi nel vuoto. Le fratture multiple, al torace e al bacino, riscontrare nell’autopsia, sono compatibili con una caduta dall’alto. Proprio ieri il legale della famiglia Mondello, il marito di Viviana Parisi, ha detto che l’autopsia escluderebbe l’omicidio perché sul corpo “non ci sono ferite da arma da taglio e arma da fuoco”. Quindi, si pensa a un suicidio. Ma sono solo ipotesi, al momento.
«Le fratture e le ecchimosi - dice Pietro Venuti, il legale della famiglia di Viviana Parisi - sono compatibili con una caduta dall'alto. Non vi sono, infatti, tagli o ferite d'arma da fuoco», secondo quanto ha potuto verificare il perito di parte che ha assistito all'autopsia.
«Saranno gli inquirenti a fare chiarezza nei prossimi giorni. Sicuramente non è stata colpita con un'arma», sottolinea Venuti, che si è fatto portavoce di un appello della famiglia: «Chiunque abbia visto qualcosa subito dopo l'incidente o nei momenti precedenti, e abbia notato Viviana sola o con il bambino, si faccia vivo con gli inquirenti e dica cosa ha visto».
“Quella mattina li avevo visti tranquilli, nessuna inquietudine, nessun litigio”: così Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi, parla del 3 agosto, l’ultimo in cui ha visto la moglie e il figlio Gioele. Al Corriere della Sera il padre racconta il suo stato d’animo e le ipotesi che si stanno affacciando nella sua mente. Una, Quella del suicidio, non vuole nemmeno considerarla: ”È successo qualcosa di così lontano dal nostro mondo che non riesco a immaginare nulla”. Aggiunge: “Penso che potrebbe aver perso l’equilibrio da un’altezza importante o che si sia sentita male. Non credo l’abbiano uccisa”. E implora: “Chi sa, parli”.