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15/08/2020 20:00:00

Sicilia, bimbo di sette mesi salvato in extremis da un trapianto di fegato

 Una corsa contro il tempo per salvare un bimbo siciliano di quasi sette mesi e di appena 7 chili di peso. Il piccolo è stato trapiantato all'Ismett lo scorso 30 luglio ed oggi dopo due settimane è stato dimesso due giorni fa. Nato con una malattia rara, un’atresia delle vie biliari che causa l’ostruzione dei dotti biliari e che fa smettere di funzionare il fegato, il piccolo non aveva più altre possibilità di guarigione a parte il trapianto di fegato.

Da qualche settimana, le condizioni sempre più critiche del piccolo avevano portato i medici di Ismett ad iscriverlo in lista per trapianto. Per cercare di ovviare alla scarsità cronica delle donazioni era stata anche valutata l’opzione del trapianto da vivente. L’iter di valutazione era stato già avviato ed il padre era stato ritenuto compatibile, ma per poter donare doveva necessariamente perdere peso, 15 i chili che separavano il padre del bimbo dal traguardo. “Un percorso ad ostacoli che ha trovato il lieto fine grazie ad una donazione che si è resa disponibile presso l’Arnas Civico di Palermo. Il gesto di generosità della famiglia che ha acconsentito al prelievo degli organi ha, infatti, permesso di dare una nuova speranza al piccolo”, conclude la nota.

Così il racconto a LiveSicilia del padre: "Mio figlio è nato il 31 dicembre, con problemi fisiologici che erano già passati a marzo. Poi però i medici si sono resi conto che qualcosa non andava. Siamo andati all’Ismett, una realtà eccezionale a livello mondiale e l’abbiamo verificato, e ci hanno comunicato la presenza di questa patologia rara, gravissima. Un primo intervento, poi tanti ricoveri, tanti giorni difficili, la lista per il trapianto… Un’esperienza che non si augura a nessuno”.

 “Sì, all’inizio ero io il prescelto per la donazione. Lei lo può capire, avrei dato il mio corpo, la mia vita… Volevamo più di tutto vederlo stare meglio”. Claudio parla al telefono. Accanto al suo cuore di grande papà, c’è il cuore di una grande mamma. Ogni tanto si emoziona e sono quei sentimenti particolari che mischiano climi differenti. Al pianto di liberazione che si accenna segue l’esplosione di una risata".

“Abbiamo saputo del donatore. Siccome non conosciamo la sua famiglia, come è giusto, li abbracciamo forte qui e gridiamo il nostro grazie. Sono stati generosi in un momento terribile, non lo dimenticheremo. Quattordici ore di intervento che io e mia moglie abbiamo passato con il naso appiccicato al vetro. E adesso siamo qui. Mio figlio è tornato a sorridere. E’ un bimbo allegro. Va pazzo per Bing, un coniglietto nero dei cartoni animati”. Papà Claudio ha l’anima in gola mentre sussurra: “Siamo tutti uniti da un immenso amore. Con mio figlio siamo rinati anche noi”.