A Marsala il consiglio comunale ha approvato una delibera con cui si chiede l’istituzione del “Registro dei bambini mai nati”.
Nello specifico si vorrebbe modificare il regolamento cimiteriale in atto rendendo sepoltura al feto abortito con un numero di identificazione e un nome, seppure di fantasia.
A questo si accompagnerebbe l’iscrizione in un apposito registro anche contro la volontà della donna e dell’uomo che l’hanno concepito.
La delibera è palesemente incostituzionale, lede le minime libertà individuali. Il consiglio comunale marsalese, con il voto favorevole di 23 consiglieri, ha buttato al vento anni di conquiste fatte con enormi sacrifici dalle donne.
I motivi che spingono a rinunciare ad una gravidanza non possono essere sindacate e nemmeno passare sotto il giudizio o pregiudizio di chicchessia.
Una delibera che vanifica gli sforzi fatti e che deve indurre ad una riflessione: perché ledere la autodeterminazione delle donne? A quali ulteriori privazioni si dovrà assistere?
La politica deve indicare una strada, Italia Viva lo farà assumendosi le responsabilità sociali ed evitando che si ripiombi nell’oscurantismo.
Ci opponiamo fortemente a questo clima ostile nei confronti delle donne e non abbiamo intenzione di alimentare il ricorso all’aborto in strutture non autorizzate e senza alcuna tutela sanitaria. Diciamo no al ritorno al Medioevo e tuteliamo la libertà individuale di scelta.
Chiediamo inoltre che la legge 194 del 1978 venga applicata in tutti i suoi aspetti, potenziando i percorsi orientati di educazione sessuale e di preparazione alla genitorialità.
La delibera in questione manda un messaggio inammissibile: etichettare le donne, sottoporle ad un giudizio.
Italia Viva è il partito dei diritti civili, è il partito in cui intelligenza e sensibilità non consentiranno di far regredire i diritti delle donne. Per tutte queste ragioni Italia Viva dichiara il proprio sdegno per l’approvazione della delibera che considera carta straccia.
La coordinatrice provincia di Trapani per IV
Francesca Incandela