E' stato picchiato, fino alla morte, dalla madre e dal compagno. Ha subito per mesi ogni tipo di violenza bestiale, gli hanno tagliato pure un pezzo d'orecchio. E' orribile lo strazio che ha portato alla morte del piccolo Evan, il bambino di nenche due anni ucciso a colpi di botte dal compagno della madre, a Noto. Ma il quadro che emerge è di ora in ora più terribile: la mamma di Evan non solo copriva il suo compagno, ma picchiava anche lei il bambino. E le denunce del padre di Evan, a Genova per lavoro dopo la separazione dalla compagna, sono rimaste inascoltate.
Sette mesi di maltrattamenti e angherie con fratture, tumefazioni all’anca e al ginocchio e perfino «il taglio di una parte dell’orecchio», tre referti medici che certificano violenze indicibili e la madre che «per due volte porta il suo bimbo bisognoso di cure al pronto soccorso di Noto e poi si allontana dall’ospedale». Di fatto abbandonandolo.
Sono inquietanti le carte d’inchiesta sulla morte di Evan Giulio Lo Piccolo.
L'ipotesi più accreditata dopo l'autopsia sul corpo del piccolo Evan Lo Piccolo è quella di una morte legata a un trauma cranico. Sul corpo sono presenti molti lividi, anche riferibili alle settimane scorse, compatibili con percosse.
Una relazione dei servizi sociali del comune di Rosolini, presentata a inizio agosto al tribunale dei Minori di Catania, non segnalava situazioni di allarme. Questo, e altri documenti, sono stati acquisiti dalla procura di Siracusa per comprendere come si è arrivati alla morte del piccolo.