La polizia scientifica ha emesso il suo verdetto sulla tragica morte di Viviana Parisi e di suo figlio Gioele, 4 anni: la donna ha ucciso il figlio, strangolandolo. Poi è salita sul traliccio, e si è suicidata.
I primi risultati degli accertamenti tecnici effettuati dalla Polizia scientifica e di quelli sui tessuti confermano la tesi dell’omicidio-suicidio. Viviana Parisi, dopo aver ucciso il piccolo Gioele, 4 anni, è salita sul traliccio dell’Enel e si è lanciata da un’altezza di 15 metri. Tuffandosi come da un trampolino. Gli esami sui tessuti della donna hanno confermato questa ipotesi accertando la «consistenza dei tessuti, che varia con l’impatto». Il corpo è stato trovato a 3 metri dal traliccio. Nella caduta la dj ha perso la scarpa che si era slacciata per effetto dell’impatto sul terreno, spiegano gli inquirenti.
Come riporta l’edizione online de ‘Il Corriere della Sera, l’ipotesi che la donna sia scivolata dal traliccio è stata scartata perché in quel caso il corpo si sarebbe dovuto trovare quasi ai piedi del pilone. Neanche i satelliti «interrogati» hanno offerto un contributo alle indagini. Inoltre, la Polizia scientifica, non avendo trovato tracce di Dna sul traliccio, ha effettuato una serie di analisi con il Luminol.
Una volta confermato che quello di Viviana Parisi è stato un suicidio, gli inquirenti dovranno poi cercare di capire i motivi che l’hanno portata a questo gesto. Mentre il marito continua ad affermare che la dj “non avrebbe mai fatto del male a nostro figlio, che adorava”, gli inquirenti continuano a indagare sui problemi psichiatrici della donna. “In letteratura – ha spiegato nei giorni scorsi il procuratore di Patti Angelo Cavallo – esistono casi di donne che uccidono i propri figli perché ritengono di doverli proteggere in questo modo da pericoli che vedono nel mondo esterno”.