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25/08/2020 06:00:00

Coronavirus. Ecco il vaccino italiano. Sicilia ultima per tamponi. La situazione contagi 

L'emergenza coronavirus in Sicilia si scontra con quella sulla gestione dei migranti. Una situazione che sta vedendo in queste ore un duro faccia a faccia tra governo regionale e nazionale.


Nel frattempo la Sicilia è la Regione italiana che fa meno tamponi. Non solo, è quella che il più basso rapporto di guariti rispetto ai positivi. Emerge dai dati studiati e pubblicati dall'Ufficio Statistica del Comune di Palermo.

Per Musumeci l'emergenza in Sicilia sono i migranti, che, secondo lui, portano il coronavirus. Il problema è invece l'inefficienza della rete regionale.
La Sicilia è anche ai vertici circa il numero di ricoverati in terapia intensiva per 100 mila abitanti e con il più basso rapporto di guariti/dimessi rispetto ai positivi.
L'isola in rapporto alla popolazione residente, è l'ultima per il numero di tamponi effettuati: 6570,6 ogni 100mila abitanti. Il dato medio nazionale è pari a 13.293,2 tamponi ogni 100mila abitanti. Tutti i dati sono pubblicati qui.


I dati siciliani e italiani
Sono 65 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia, ma di questi 58 sono migranti. Sono i dati del bollettino di ieri, 24 agosto, diffuso dalla Regione Siciliana.
Il numero degli attualmente positivi sale quindi a 957 di cui: 54 i ricoverati con sintomi, 9 in terapia intensiva - dato quest'ultimo in discesa rispetto a ieri - ed 884 in isolamento domiciliare.
Sono 4067 i casi totali dall'inizio della pandemia, 2.834 i guariti (21 in più rispetto ai ieri). Il dato dei decessi resta fermo a 286.
In Italia frena l'aumento dei nuovi positivi, ma questo anche per effetto del minor numero di tamponi effettuati domenica.
I nuovi casi di positività al coronavirus ieri sono 953, quattro invece le vittime. Sono i dati del quotidiano bollettino del ministero della Salute. Diminuiscono di 4 unità rispetto a ieri (65) i ricoveri nei reparti di terapia intensiva. In netto calo, rispetto ai giorni scorsi, il numero dei tamponi, che sono stati 45.905 contro i 67.371 di ieri e gli oltre 77mila di sabato.





I dati trapanesi
Sono 14 i positivi al Coronavirus in provincia di Trapani, tutti asintomatici. Lo comunica l'Asp di Trapani che torna a diramare il bollettino sul Coronavirus.
In particolare i positivi al Covid sono 1 di Calatafimi Segesta, 5 di Trapani, 1 Valderice, 2 Alcamo, 2 Erice, 2 Marsala, 1 Paceco.
L'Asp comunica che i 2 casi riscontrati ad Alcamo riguardano soggetti che hanno sviluppato la positività fuori provincia e attualmente sono ricoverati in ospedali fuori territorio trapanese; il caso di Calatafimi – Segesta riguarda un soggetto domiciliato a Calatafimi-Segesta ma residente in Romania e attualmente ricoverato fuori provincia; il caso di Valderice riguarda un soggetto trasferito in Covid Hospital a Palermo
Dall'inizio dell'emergenza sono stati 21.676 i tamponi effettuati, i test sierologici su personale sanitario 9.674, i test per ricerca antigene 906.
I decessi sono 5; i guariti e dimessi 130
Continua l’attività di monitoraggio dei pazienti in quarantena attraverso i test per la diagnosi del covid-19.

Iniziati i test sierologici su docenti e personale scolastico
Da ieri sono cominciati in tutte le regioni i test sierologici su docenti e personale scolastico, in vista della ripresa delle lezioni. A disposizione ci sono circa 2 milioni di test e i prelievi, che restano però volontari per chi voglia sottoporvisi, dovranno concludersi 7 giorni prima dell'inizio dell'anno scolastico. In caso di positività, al massimo entro 48 ore andrà effettuato il tampone. Francesco Esposito, segretario generale Fismu, ha dichiarato all’Ansa come in "parecchie regioni sulla base di un accordo sindacale, poi 'ritrattato' da alcuni firmatari, si stanno inviando ordinanze che, di fatto, obbligano i medici di medicina generale ad effettuare i test sierologici per il personale scolastico. Un serio errore e un pasticcio.
Innanzitutto - spiega - non si riesce a capire se l'adesione è davvero 'volontaria'. Da più parti, poi si stanno sollevando dubbi sulla fattibilità dei test: dove esistono le forme associate UCCP, AFT, Case della Salute...ecc, l'esecuzione può non presentare particolari criticità, ma negli studi classici, individuali, invece le problematiche sono notevoli. È bene ricordare che nel recente passato le misure anti covid hanno, di fatto, limitato l'accesso negli ambulatori con regole rigide".


Il primo vaccino italiano sperimentato sull’uomo
Ieri è cominciata la sperimentazione sull'uomo del vaccino anti-Covid realizzato dagli scienziati italiani allo Spallanzani di Roma. Ieri mattina è stata applicata la prima dose al primo volontario, un uomo di 50 anni che dovrà recarsi per lavoro in Qatar. Il vaccino che sperimentato allo Spallanzani è interamente italiano ed è nato grazie a un protocollo siglato a marzo tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell'Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'IRCCS «Spallanzani».
Il vaccino è realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera di Castel Romano.
"A noi interessa che il vaccino sia efficace. Se tutto avviene nei tempi programmati il nostro auspicio è che sia prodotto in primavera". Ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia in occasione dell'avvio della sperimentazione nell'istituto del vaccino sull'uomo.