Due anni per rifare un ponte al Genova. Sette anni per non riuscire a rimuovere una frana dalla rete ferroviaria a Trapani. Quale migliore fotografia dell'Italia?
E' la linea ferroviaria Trapani - Palermo, quella che passa da Milo. E' interrotta dal 2013. Da allora chi dalla provincia di Trapani deve andare a Palermo è costretto a passare ... da Castelvetrano. Durata? 4 ore e mezza ... per una distanza tra le due città che sulla carta è di 100 e rotti chilometri, e si copre in un'ora di auto.
Era il 25 Febbraio 2013. la circolazione fu sospesa, a tempo indeterminato, tra le stazioni di Alcamo Diramazione e Trapani a causa di alcuni smottamenti di terreno che interessarono anche la massicciata ferroviaria. Fu istituito un servizio sostitutivo di bus, mentre i treni per per Palermo vennero dirottati lungo Castelvetrano. Le Ferrovie comunicarono l'intenzione di ripristinare la relazione "quanto prima".
Da allora i lavori non sono mai cominciati. Solo annunci. Lettere di proteste dei pendolari. Promesse sotto elezioni. Altri annunci. Nulla. Incontri, riunioni, auspici. E nulla.
Il progetto complessivo per il ripristino della rete costa 144 milioni di euro.
Ritardi su ritardi. Un anno fa la Regione Siciliana inviava al Ministero dell'Ambiente le carte per ottenere un parere sulla ristrutturazione della ferrovia. Non è successo nulla.
"Nel frattempo, un'infrastruttura strategica giace immobile ormai da quasi un decennio, pur essendo già disponibili fondi e progetto per il ripristino della tratta - commenta l'assessore regionale alle infrastrutture, Falcone -. Sino a ieri mattina abbiamo manifestato tutto il nostro disappunto e chiesto una rapida svolta. Se così non sarà, dovremo prenderne atto e il prossimo 24 settembre, allora, festeggeremo amaramente questo anno di attesa del parere. Andremo in piazza al fianco del territorio trapanese, penalizzato da una burocrazia sorda e dall'assenza di una linea ferroviaria all'altezza".
"Già lo scorso giugno - aggiunge Falcone - avevamo chiesto al ministro Sergio Costa un intervento straordinario per sbloccare l'iter sulla verifica di non assoggettabilità a Via, consentendo così a Rfi di mandare in gara i lavori da 144 milioni di euro cui si aggiungono i 60 milioni per l'elettrificazione della tratta. Purtroppo però, malgrado gli sforzi finanziari e progettuali di Rfi e del Governo Musumeci, il territorio rimane mutilato. Lanciamo un nuovo appello al Ministero - conclude Falcone - affinché si ponga subito fine a questa snervante stasi".