A distanza di appena 20 giorni dall'ultima opera di pulizia effettuata da un gruppo di volontari sul litorale di Salinella, di fronte il quartiere popolare Sappusi di Marsala, tra le palazzine è ancora un fiorire di discariche di rifiuti di ogni genere.
E davanti ai rifiuti nuovamente gettati laddove è stato ripulito lo scorso 9 agosto, Luciano Rosas si chiede: “Ma come si può sopportare tutto questo?”. Rosas è uno degli abitanti del quartiere. E’ sardo di nascita, ma marsalese d’adozione, ex metalmeccanico da poco in pensione ed ex sindacalista. Da decenni, insieme a pochi altri, si batte per migliorare le condizioni sociali e igieniche del quartiere, che insieme ad Amabilina e via Istria è tra i più problematici della città: spaccio di droga e un apprezzabile tasso di microcriminalità. A tutto ciò si aggiunge anche un problema ambientale, alla base del qualche c’è l’inciviltà di pochi, che comunque fanno parecchio danno. Dopo aver fatto ingresso nel rione dal lungomare Salinella, a saltare all’occhio sono subito i rifiuti (sacchetti di immondizia, vecchi materassi, sanitari, polistirolo, una poltrona, etc.). Poco distante, anche un vecchio televisore, altri sacchetti pieni di pattume e persino una panchina in muratura sradicata e rovesciata da qualcuno).
Ma girando si può vedere di tutto. Di fronte al porticciolo (il progetto di sistemazione sembra essersi arenato), un altro cumulo di materassi, sedie e piccolo mobilio di cui alcuni hanno pensato di disfarsi gettandoli appena al di là del marciapiedi. Neppure la strada che costeggia l’asilo nido viene risparmiata. E altri rifiuti, come detto, sono stati già nuovamente gettati laddove, sul litorale lato nord dell’ex Salinella, lo scorso 9 agosto, una ventina di volenterosi coordinati da Salvatore Inguì aveva ripulito.
Tra questi volontari anche Luciano Rosas, che ad inizio operazioni è scivolato su una tavola di legno che era sul basso fondale e si fratturato il polso destro. Ma nonostante il dolore ha continuato la sua opera con gli altri volenterosi e al Pronto soccorso, dove è stato ingessato, è andato la sera. “E con me – dice – in ospedale è finito anche un ragazzo che ha messo il piede su un chiodo”. Segni di degrado anche accanto il campo di bocce. “Sono stati spesi un po' di soldi per realizzarlo – evidenzia Rosas - ma non è stato mai inaugurato. E’ territorio di spacciatori. Come pure vicina ex scuola elementare Lombardo Radice, un tempo grande centro di cultura. Di tanto in tanto, Comune, Energetikambiente e volontari puliscono, ma poco dopo gli incivili tornano a gettare rifiuti... Come si può assistere a questo spettacolo?... Il quartiere avrebbe anche bisogno di una maggiore presenza dello Stato. Così, stiamo andando indietro”. Una risposta arriva dal vice sindaco Agostino Licari, che della lotta agli incivili ha fatto una delle sue battaglie.
“Quando ci siamo insediati (giugno 2015, ndr) – dichiara Licari – la situazione che abbiamo trovato era ben peggiore. Era stata realizzata un’isola ecologica che, di fatto, era una discarica legalizzata. Noi abbiamo avviato la raccolta differenziata e abbiamo raggiunto percentuali persino superiori a quelle del cento. Ci sono, però, ancora persone che non si adeguano. Stiamo per mettere telecamere. Faremo, inoltre, come altrove, maggiore formazione-informazione. Per quanto riguarda la pulizia della Lombardo Radice abbiamo incaricato una ditta specializzata”. Dentro, infatti, ci sono pure tante siringhe sporche di sangue. Tra gli altri problemi sollevati da Luciano Rosas, che sottolinea che non sta certo evidenziando le problematiche del quartiere per candidarsi alle prossime amministrative (“Non mi candiderò” ripete), anche i marciapiedi intransitabili, per troppa vegetazione, di via Monsignor Linares, con la gente costretta a camminare a piedi sul margine della strada, con il rischio di essere investiti dalle auto, e le condizioni di via Omero.
“Su questa strada – conclude Rosas – c’è il Centro sociale e di fronte ci sono due scuole superiori. Sarebbe opportuno sistemare un po' meglio il verde. Non dico di piantare grandi alberi, ma almeno sistemare meglio le aiuole e mettere qualche altra pianta”.