Dalla Riserva dello Zingaro, già distrutta da un incendio nel 2012 a Scopello, dai roghi di Alcamo Marina a Macari, ai tanti altri incendi come ad Altofonte, Termini Imerese, Selinunte. Sono decine e decine gli ettari di boschi andati in fiamme nella Sicilia occidentale. E sono roghi, purtroppo, appiccati dalla mano dell’uomo.
La Sicilia, infatti, specie nella zona occientale ha bruciato nelle scorse ore, non per il clima, ma per colpa di piromani criminali. Tutto già visto, nelle settimane scorse, come negli anni scorsi. E come sempre, all'indomani del disastro le polemiche non mancano, riguardo ai mancati controlli e alla mancata prevenzione.
Ci sono già due inchieste avviate dalle Procure di Palermo e Trapani. I Vigili del fuoco e gli uomini della Forestale hanno accertato che i roghi ad Altofonte, dove si è sfiorata la tragedia, 400 persone, infatti, sono state evacuate, mentre veniva divorato il bosco della Moarda e alla Riserva dello Zingaro, sono di origine dolosa. Sono stati trovati diversi "punti di innesco".
Il direttore del Dipartimento di protezione civile della Regione, Salvo Cocina, auspica un'azione di prevenzione, ritiene che non basta più spegnere gli incendi, ma bisogna bloccare sul nascere l'azione dei piromani. Anche con ronde di pattugliamento e un'attività di intelligence messa in campo dalle forze investigative". Così continua Salvo Cocina: "Il Dipartimento della protezione civile è sceso in campo con 35 organizzazioni regionali di volontariato delle provincie di Agrigento, Trapani, Palermo, Caltanissetta, Enna e Messina: duecento uomini e 30 automezzi, tra i quali molti pick-up dotati di modulo antincendio, diversi pulmini e alcune ambulanze. La Regione Siciliana ha richiesto e ottenuto dal centro operativo di Roma l'invio di ulteriori canadair, gli aerei antincendio che hanno operato in aggiunta ai due già impiegati nei vari teatri delle operazioni di spegnimento".
Il presidente della Regione Nello Musumeci: "Che i piromani siano criminali senza scrupoli è noto. Che troppo spesso la facciano franca, pure. Che quando vengono presi dovrebbero ricevere ben altre pene, lo pensiamo tutti. Ma di questo parleremo in un altro momento. Ora voglio dire grazie a tutti coloro che si sono impegnati in queste ore ed hanno spento decine di focolai, salvaguardando centinaia di famiglie. Hanno operato il nostro Corpo forestale, il dipartimento della protezione civile, centinaia di operatori forestali e volontari di protezione civile, il corpo nazionale dei vigili del fuoco. E con loro i mezzi predisposti dalla Regione, 5 canadair, 9 elicotteri, compresi quelli comprati per i vigili del fuoco proprio da noi. È stato un lavoro complesso, coordinato dai nostri dirigenti generali sotto lo sguardo attento dell’assessore Toto Cordaro. Assieme al ringraziamento del governo per quello che si è fatto e che si continua a fare in queste ore, nel pomeriggio si riunirà la Giunta Regionale per valutare le prime iniziative da assumere. Ed essere vicini alle comunità colpite".
E il presidente della Regione Siciliana, accompagnato dall’assessore regionale all'Ambiente Totò Cordaro, ha effettuato un sopralluogo sulle montagne di Altofonte, in provincia di Palermo, teatro sabato scorso di un vasto rogo che ha mandato in fumo oltre 900 ettari di vegetazione. Il governatore, accolto dalla sindaca di Altofonte Angela De Luca e da quello di Piana Degli Albanesi Rosario Petta, si è intrattenuto alcuni minuti nell’Aula consiliare del Comune per ascoltare il racconto di quei drammatici momenti, che hanno portato all’evacuazione temporanea di circa 400 abitanti che soltanto dopo molte ore sono rientrati nelle loro abitazioni. I primi cittadini hanno ringraziato il governatore per la tempestività dell’intervento dei mezzi di soccorso regionali, e per la vicinanza dimostrata dal governo dell’Isola alla comunità.
“Dobbiamo trarre esperienza per potere eliminare alcune disorganizzazioni o alcuni disguidi verificatisi nelle scorse ore - ha detto Musumeci -. I responsabili devono essere individuati e perseguiti con severità. Nel frattempo ai cittadini dobbiamo dare la sensazione che le istituzioni ci sono. Sono al loro fianco. C’è da ricostruire un patrimonio di vegetazione irrimediabilmente compromesso, e capire cosa fare per evitare che sulle macerie di questa calamità se ne possono accumulare delle altre”. Il presidente della Regione e l’assessore all’Ambiente hanno poi raggiunto il Bosco della Moarda, duramente colpito dalle fiamme, e lì si sono intrattenuti diversi minuti con alcuni operatori forestali.
“La prossima settimana si terrà una riunione a Palermo in modo da capire con l’assessore Cordaro quali siano le iniziative da avviare - ha proseguito Musumeci -. Vediamo di approntare alcuni milioni di euro per le prime cose da fare. Avviando con la massima urgenza i lavori da fare, seguendo sempre la normativa vigente. L’intervento dello Stato appare essenziale. Mercoledì incontrerò il presidente del Consiglio a cui prospetterò questa emergenza, e solleciterò lo Stato affinché faccia la sua parte”.
E sugli incendi che hanno colpito la provincia di Trapani e più in generale la Sicilia, c'è l'intervento del sindaco di Alcamo Domenico Surdi, che auspica un intervento serio del Governo: "In questi giorni abbiamo passato ore difficili come alcamesi e come siciliani. Le fiamme hanno distrutto riserve meravigliose come lo Zingaro, l’impianto rifiuti di Trapani, lambito città e perfino qualche abitazione di Alcamo Marina (dove grazie al pronto intervento dei Vigili del Fuoco e delle associazioni di protezione civile non si è registrato alcun danno a persone e cose).
A tutti coloro i quali sono intervenuti per domare questi incendi va il nostro riconoscimento.
La politica però deve fare di più. È evidente che nonostante le attività di prevenzione che con grandi sforzi riusciamo a mettere in campo a livello territoriale, il sistema si mostra debole.
Serve anzitutto un serio impegno del Governo per potenziare strutture, personale e mezzi di prevenzione e di intervento.
Sul tema rifiuti e degli impianti che vanno a fuoco potremmo ormai scrivere un poema.
Il sistema continua ad andare alla deriva: pochissimi impianti (spesso sovraccaricati) con i privati che fanno da padroni e i comuni che elemosinano spazi per conferire (fuori regione) senza guardare più ai costi.
Ma è chiaro che le priorità del governo regionale e dei suoi assessori sono altre, come bannare i migranti dall’isola e promuovere simpatici spot del territorio. Quante sono le somme messe a disposizione della Forestale e del Dipartimento competente per intervenire tempestivamente con attività di prevenzione nelle varie riserve (tra cui quella del Monte Bonifato)?
Quali azioni sono state programmate e messe in campo? Quanto dobbiamo aspettare per avere impianti adeguati per smaltire i rifiuti e procedure serie affinché gli spazi vengano suddivisi adeguatamente e in maniera trasparente? Il senno del poi non serve e nemmeno qualche dichiarazione ipocrita del giorno dopo".
Duemilioni di euro i danni all'impianto per il trattamento dei rifiuti di contrada Belvedere - L’incendio di sabato scorso che ha coinvolto l’impianto di trattamento dei rifiuti in contrada Belvedere, gestito dalla Trapani Servizi, ha provocato danni per circa due milioni di euro. Ieri mattina, il sopralluogo del nucleo NCBR dei Vigili del Fuoco assieme ai carabinieri. La Procura di Trapani ha aperto un'inchiesta. Le fiamme, secondo una prima ricostruzione sono partite da un terreno confinante e alimentate dallo scirocco hanno raggiunto l'interno dell'impianto. Tra i danni più rilevanti la distruzione del capannone per il trattamento dell'organico e danneggiamento dell’impianto di trattamento della frazione secca. A causa dei danni subiti la Trapani Servizi ha dovuto riorganizzare il ritiro dei rifiuti, dato che il trattamento dell’umido e del secco residuo, è stato fortemente ridotto. In alcune zone del capoluogo l’umido non è stato ritirato.
"Le fotografie che stanno circolando in queste ore sui danni provocati alla riserva dall’incendio dei scorsi sono davvero dolorose”, a dirlo è Massimo Mirabella, presidente dell’associazione di ricerca e divulgazione scientifica Centro Isvam di Palermo che proprio da poche settimane ha presentato un progetto di gestione dell’area marina della Riserva del Trapanese e lanciato una raccolta fondi internazionale per preservare questo gioiello naturalistico e chiederne ufficialmente la costituzione come Area Marina Protetta. “ E’ impensabile - conclude Massimo Mirabella - che ad ogni vento di scirocco un gioiello di questo valore venga messo a rischio e allo stesso modo è mortificante, per noi cittadini, pensare che non sia possibile individuare la mano criminale dei piromani e dare loro una punizione esemplare”. La salute della Riserva de Lo Zingaro è costantemente messa a rischio da criminali a cui non interessa nulla di piante, animali e turisti che pagano così un prezzo altissimo e vivono in costante minaccia di incendio. Si tratta di una Riserva conosciuta e amata in tutto il mondo ed è nostro dovere - conclude Mirabella - rispettarla, curarla e tramandarla a chi verrà dopo”. Il Centro studi ISVAM presenterà a giorni il progetto di realizzazione dell’AMP "Zingaro-Tonnara di Scopello” sia alla cittadinanza di Castellammare del Golfo che a quella di San Vito Lo Capo, così come ai professionisti impegnati in questa zona.
CAPUTO (FI) "GOVERNO DICHIARI STATO DI EMERGENZA" - "Dopo gli incendi che hanno devastato centinaia di ettari di territorio e determinato pericoli per la sicurezza pubblica e per la stabilità dei suoli, quello di ieri, chiaramente doloso, che ha messo in ginocchio il Comune di Altofonte. Oltre a richiamare un più capillare controllo del territorio contro questa strategia criminale, la politica deve intervenire con decisione, adottando misure straordinarie a sostegno di Amministrazioni, privati e attività commerciali danneggiate dagli incendi. Oltre ad Altofonte penso anche a Monreale, che ha subito una sorte analoga negli scorsi giorni, così come ad altri comuni dell'Isola". A dichiararlo è il deputato regionale di Forza Italia, on. Mario Caputo, che dopo avere espresso solidarietà al Sindaco di Altofonte ha predisposto un ordine del Giorno a firma di tutto il gruppo parlamentare di Forza Italia per impegnare il Governo a dichiarare lo Stato di emergenza per i territori di Monreale, Altofonte e in favore di tutti i Comuni che hanno subito incendi di vaste dimensioni. "Bene ha fatto il Presidente Musumeci - conclude il Parlamentare - a convocare con urgenza il Governo regionale. Il Parlamento deve muoversi con altrettanta velocità e determinazione politica. Ho già concordato con il Presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia la predisposizione di un disegno di legge per prevedere stabilmente misure di sostegno economiche e di natura ambientale in favore di tutti i territori che hanno subito incendi. All'Assessore Gaetano Armato ho già chiesto di prevedere uno stanziamento di bilancio a copertura del disegno di legge. Soltanto con norme certe potremo dare garanzia agli Amministratori pubblici che in questo momento come il Sindaco di Altofonte si trova a gestire una immane tragedia".
Palazzolo (Azione), stop a retorica emergenzialista serve prevenzione - “I piromani non si contrastano con la retorica emergenzialista ma attuando una volta per tutte strategie di prevenzione innovative” lo afferma Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi e responsabile nazionale legalità di Azione. “E’ giusto che il Presidente della Regione Siciliana convochi d’urgenza la giunta, ma qui non si tratta di affrontare un’emergenza occasionale - spiega Palazzolo - bensì di estirpare una piaga. Ogni anno facciamo il conto degli ettari andati in fumo e ogni anno dopo un po’ di agitazione mediatica chi ci governa non è capace di mettere in campo un piano di prevenzione dagli incendi e di protezione del nostro patrimonio boschivo”.
Il responsabile legalità di Azione rileva che “c’è un sistema di Protezione civile che funziona bene, che avvisa dei possibili pericoli e interviene celermente. Quello che manca però è un sistema di prevenzione e sorveglianza che si avvalga delle più moderne tecnologie e professionalità presenti nell’Isola”.
“Non va trascurata poi l’importanza dell’attività investigativa. In queste ore le procure di Palermo e Trapani stanno facendo partire delle inchieste che saranno importantissime per capire che interessi e soprattutto quale regia criminale ci siano dietro l’attività dei piromani, fare luce su questi fatti è un tassello fondamentale per combattere questa battaglia” conclude Palazzolo.