20,00 - Sono solo otto i dissidenti contro la candidatura di Alberto Di Girolamo a Sindaco di Marsala, e non cinquanta. Lo chiarisce la segretaria cittadina del Pd, Rosalba Mezzapelle, in una nota inviata alla redazione di Tp24. Per la segretaria, quello dei "dissidenti" è "un comunicato firmato non da 50 tesserati del PD ma da soltanto 8 iscritti al Partito Democratico e da 43 soggetti NON iscritti, a partire dal primo firmatario Rino Ragona. Ma vi è di più. Questo comunicato NON è stato affatto sottoscritto dall’ex Assessore Antonella Genna, iscritta al PD, che già la stessa ha provveduto a disconoscere personalmente a mezzo stampa".
Continua Mezzapelle: "E’ un comunicato da cui emerge un’evidente superficialità nell’affrontare il delicato tema, quale quello delle amministrative 2020, che si svolgeranno il 4 ed il 5 ottobre nella città di Marsala. Più precisamente, emerge la mancanza di volontà politica a valutare lo sforzo ed il lavoro affrontato in questi pochi mesi di costituzione del PD, un Partito che si è dedicato alla ricostruzione, nel cercare sempre e comunque un’unità ed un identità di percorso ed avendo come obiettivo principale l’interesse dei cittadini marsalesi. Il comunicato pubblicato in data odierna, mostra incapacità di analisi di chi non vive la politica del partito democratico, ma si lancia solo in critiche strumentali, fini a se stesse, senza costruire nulla di utile per la città e per i cittadini. Si è tanto discusso all’interno del partito, ci siamo confrontati anche duramente sulle nostre idee, ma un partito che discute è un partito vero, strutturato, vivo. Questo è accaduto al partito Democratico di Marsala. Diverse sensibilità che hanno fatto e fanno fronte comune, contro il possibile prevalere della destra nella cittadina marsalese. Sono stati mesi pesanti per noi democratici e democratiche, avendo dovuto, dapprima, ricompattare e riorganizzare il partito e poi di corsa verso le decisioni per le amministrative 2020. Non semplice. Pertanto, il comunicato di cui oggi si discute è un documento sterile, fine a se stesso, sottoscritto da soggetti non tesserati al PD nella quasi totalità, che non intralcia affatto il percorso intrapreso dal partito".
09,00 - Ed è guerra dentro al Partito Democratico di Marsala.
La direzione provinciale di ieri sera è arrivata alla decisione di far candidare tutti i tesserati dem dentro al partito, pare che a questa decisione si siano opposti in molti, soprattutto quanti sono già posizionati in liste satellite per assicurarsi l’elezione, dentro al Pd diventerebbe più difficile.
Netta presa di distanza da una parte di dirigenti, tesserati e attivisti del partito che hanno scritto, sempre nella serata di ieri, un documento molto forte in cui prendono le distanze dal sindaco Alberto Di Girolamo e rimettono sia la tessera che le cariche del partito, lasciando liberi gli elettori di potere guardare ad altri candidati.
Dal documento si evince anche la presa di distanza dagli assessori del Pd, che, si legge, per cinque anni hanno goduto del posto in giunta e non intendono, adesso, misurarsi con l’elettorato. Si tratta di cinquanta tesserati.
I problemi per il Pd marsalese non finiscono qui, a indicare di votare per il candidato sindaco Massimo Grillo è Marcello Linares, che è stato candidato alle ultime elezioni nazionali alla Camera e che indica la candidatura di Di Girolamo come imposta, senza discussione interna al partito ma soprattutto priva di una progettualità, punta il dito contro gli ultimi lavori che investono Marsala, appositamente realizzati, intende Linares, sotto campagna elettorale.
Il Pd accusa il colpo, adesso si lavorerà alla lista che secondo la direzione provinciale dovrebbe far competere tutti i consiglieri uscenti tesserati Pd.
Nell'immagine a fianco il documento dei "dissidenti". Qui invece la nota di Linares:
Prima di tutto buon senso. Mai come per le prossime elezioni amministrative a Marsala occorrerà una buona dose di ragionevolezza e di senso critico.
Si prefigura, infatti, seppur in presenza dei medesimi candidati, uno scenario totalmente diverso da quello di cinque anni fa, quando i numeri del consenso ed il forte “civismo” di quel tempo, in danno della politica di tradizione, consegnarono la vittoria al Dott. Alberto Di Girolamo.
Ma qualcosa in questi anni non ha funzionato. L’enfasi della struttura si è scontrata ben presto con una squadra che, con le dovute eccezioni, non ha saputo fronteggiare i problemi semplici della città e porvi rimedio, senza alcuna via di crescita e di sviluppo, con la conseguenza di una rapida perdita di fiducia da parte dei cittadini.
Esprimere in conclusione una valutazione di ciò che è stato fatto fin qui da questa amministrazione è abbastanza semplice. Si pensi poi alla velocità con cui stanno correndo, ma solo da pochi giorni, i lavori nella banchina della Riserva dello Stagnone. Al netto delle polemiche per quello che sarà il risultato al termine dei lavori, resta però l’amara considerazione che per cinque anni la riserva naturale è stata abbandonata e ogni sollecito all’amministrazione è rimasto lettera morta nella confusione determinata dal vuoto di competenza per l’abolizione delle province.
Eppure Marsala rappresenta tutt’oggi il fulcro della provincia e per tale ragione le prossime elezioni saranno ancora una volta motivo di grande attenzione da parte di tutto il territorio trapanese.
A parere di chi scrive , però, dopo il civismo occorrerebbe un ritorno a viva voce alla politica vera. Bisogna creare una rete capace di interpretare al meglio e rilanciare le ricchezze rinomate del territorio senza al contempo dimenticare le emergenze cittadine. Marsala necessita di un rapido intervento urbanistico che guardi alla condizione pessima delle strade. Occorre porre rimedio poi alla questione dell’approvvigionamento idrico anche nelle contrade e alla attuazione di una strategia convincente sui rifiuti in termini anche di pulizia e decoro urbano. Ma non solo. Settori fondamentali come i servizi sociali meritano un approccio tecnico al fine di migliorare con rigore la macchina dell’accoglienza e il sostegno sociale. E a questo si aggiunga un ruolo di privilegio che dovrebbe rivendicare il Primo cittadino di Marsala nella gestione infrastrutturale generale e della questione aeroportuale, ancora senza una vera via di rilancio, e di impulso imprenditoriale a fronte delle incredibili risorse naturali e logistiche del territorio marsalese.
In questa direzione oggi è senza alcun dubbio convincente l’esperienza e la determinazione dell’on. Massimo Grillo, la cui idea, apprezzabile, di riunire una coalizione ampia per lavorare al rilancio della città, avrebbe dovuto indurre tutti ad una riflessione più attenta, anche per la chiarezza e la fermezza con cui non è stata volutamente accolta nel progetto la Lega.
Del resto, talvolta non dovrebbe essere forse uno degli obiettivi della politica mettere da parte ideologie e schieramenti per un progetto di reale sviluppo?!
Guardare al futuro di Marsala oggi vuol dire fare in modo che i democratici possano essere ancora protagonisti delle scelte politiche di questa città e, se lo vorranno, sostenere lealmente Massimo Grillo.
Nel pieno rispetto delle posizioni ufficiali espresse dagli organismi di partito, infatti, è pur vero che è doveroso allo stesso modo rispettare il dissenso di coloro che decideranno di compiere scelte diverse.
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Nel documento del Pd c'è anche la firma di Antonella Genna. Probabilmente si tratta di un'omonima dell'ex assessore che tiene a precisare: "In relazione all’articolo “Guerra dentro il Pd. Il documento di cinquanta tesserati: "Non votiamo Di Girolamo", apparso oggi su questo quotidiano, si disconosce da parte dell’ex assessore Antonella Genna il contenuto del documento politico diramato da sedicenti tesserati del PD e comunque l’asserita sottoscrizione del documento stesso. In ogni caso, l’ex assessore Antonella Gemma ribadisce il suo incondizionato appoggio della candidatura a Sindaco del Dott. Alberto Di Girolamo ed alle liste del PD".