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02/09/2020 04:00:00

La cultura e i comportamenti non "normali" dei politici

 Nonostante tutto una speranza esiste, la cultura per formare giovani, adulti, classe dirigente politica vigente e nascente. Un pomeriggio di fine estate mi reco al Complesso Monumentale s. Pietro a Marsala, per la presentazione del saggio "Alla voce cultura", l'incontro ha anticipato lo svolgimento della quarta edizione del festival 38° Parallelo.

L'autore del saggio è Massimo Bray ex parlamentare già ministro dei Beni Culturali ed attuale direttore generale della Treccani. Lo presenta conversando con Francesco Giambrone sovrintendente del teatro Massimo di Palermo. Bray sostiene correttamente che il ceto politico non è più comunità perché non ha più comportamenti "normali", come fece lui da ministro andò in circumvesuviana a Pompei o alla Reggia di Caserta in bicicletta, Giambrone racconta che quando andò in visita al Massimo diversamente dalle altre autorità arrivò a piedi perché il teatro è in Ztl. La conversazione continua mettendo in risalto l'importanza della cultura e il ruolo della politica e della presenza statale per renderla fruibile. Da ascoltatore penso, ha ragione: comunità è normalità. Non è normalità assistere alla totale assenza del ceto politico, tranne alcuni esponenti che sostengono il festival solo perché è patrocinato dal comune di Marsala la cui amministrazione in carica, è anche avversaria per le prossime elezioni. Avviso ai naviganti che tra i patrocinanti ci sono L'ARS a maggioranza di centrodestra e l'assessorato allo sport, spettacolo e turismo affidato ad un componente di Fratelli d'Italia. La cultura è cultura da chiunque venga espressa è comunque formativa e momento di crescita.

Vittorio Alfieri