Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
03/09/2020 08:27:00

La deputata Aiello e la formazione antimafia "adeguata"

La misera esperienza politica della deputata che ci è toccata avere in sorte nel collegio della Sicilia Occidentale, Piera Aiello (misera per pochezza di contenuti, per povertà di linguaggio, per contributo alla collettività, per idee ...) ieri ha cominciato la sua fase, si spera, definitiva e discendente, con l'annuncio, da parte della nostra, dell'abbandono del paritito dei Cinque Stelle, partito che ne aveva fatto "testimonial" di giustizia, icona buone per ospitate da Giletti e slogan da urlare nelle piazze reali e virtuali (soprattutto virtuali). 

In questa sua esperienza politica Piera Aiello ci ha regalato diverse perle, a cominciare dalla sua candidatura, avvenuta con un certificato elettorale non valido, fino al paragone, ignorante e insensato, della condizione dei testimoni di giustizia in Italia con i deportati dei campi di concentramento. 

Ma l'ultima perla, Aiello la regala, così, di botto, nel suo lungo post di addio ai Cinque Stelle. Dove ad un certo punto si legge un'espressione rivelatrice. Ed è questa: "Non nascondo l'amarezza per tutto il lavoro fatto, lavoro vanificato da persone che NON SI SONO MAI OCCUPATE DI ANTIMAFIA CON LA FORMAZIONE ADEGUATA". 

Proprio così. Verrebbe da chiedere alla deputata dove si prende il diploma della scuola di formazione antimafia, chi la gestisce, che materie si insegnano, chi certifica cosa.

Se poi il riferimento è alla sua storia personale, verrebbe da chiedere se, per avere una "formazione adeguata antimafia" bisogna fare parte di qualche famiglia mafiosa, e poi dissociarsi e collaborare con i magistrati. O essere presidente di qualche farlocca associazione antiracket, come quella di Marsala, al solo scopo di fare incetta di costituzione di parte civile nei processi (e quindi di risarcimenti, e quindi di parcelle).

O magari, allargando il campo, si può pensare che ci sia bisogno, per la formazione adeguata, di qualche apprendistato criminale. 

Forse Aiello, terminata la sua sfortunata esperienza politica, avrà una carriera da preside di qualche scuola di formazione antimafia. Hai visto mai. Anche se per lei, chi lo doveva dire, di mollare la politica non se ne parla. Intervistata, ammette: "Mi piacerebbe continuare, perchè sto imparando tanto". Perchè di imparare non si finisce mai, anche nei centri di formazione antimafia (anche se a me, questa dichiarazione, più che un auspicio, sembra una minaccia ...).

Giacomo Di Girolamo