E’ un Gp di Monza folle ma avvincente quello che ha visto il podio più giovane, inaspettato, un po’ italiano ma anche un po’ sognato da tempo. Il 71 gran premio nel tempio della velocità, consegna la vittoria al giovane francese, milanese d’adozione, Pierre Gasly, che conquista la sua prima vittoria in carriera al volante della sua Alpha Tauri, ex Toro Rosso fino allo scorso anno e prima ancora Minardi. La scuderia di proprietà della Red Bull continua però ad avere la sede a Faenza e una sua anima italiana.
Una bellissima vittoria dicevamo, quella di Gasly, che arriva dopo il periodo difficile della sostituzione in Red Bull con Albon e quando sembrava che fosse quasi fuori dal Circus.E invece questo giovane d’Oltralpe non si è arreso e ha continuato a lavorare sodo, dimostrando di essere dotato di grandi doti velocistiche.
Dietro di lui altra grande sorpresa di giornata il secondo posto a poco più di un secondo di Carlos Sainz e della Mclaren, ormai tornata stabilmente a ridosso dei primi. Un modo per scacciare definitivamente i ricordi di quando, qualche anno fa, non riusciva a mettere assieme il giro di ricognizione, quando al suo volante c’era un certo Fernando Alonso.
Terzo e al suo secondo podio in carriera Lance Stroll con la Racing Point. Al quarto posto l’altra Mclaren di Lando Norris, quinto Bottas su Mercedes, sesto Daniel Ricciardo con la Renault, settimo Lewis Hamilton Mercedes, all’ottavo posto l’altra Renault di Ocon, al nono Kvyat con l’Aplha Tauri e a chiudere al decimo posto Sergio Perez con l’altra Racing Point.
Nel giorno in cui sul podio c’è stata la rivoluzione, là davanti accade di tutto. Hamilton viene penalizzato di 10 secondi – gli costerà la 90^ vittoria in un Gp – quando era in testa, perché non si è accorto del divieto di ingresso in pit-lane durante il regime di Safety Car. A quel punto alla ripartenza della gara, divisa in due, deve scontare un “stop and go” comminato dalla direzione gara del GP d’Italia. Ma se manca Hamilton, bisogna sottolineare la deludente gara di Bottas che non è riuscito a tenere testa al via e non è stato mai incisivo nei confronti di vetture chiaramente meno veloci. Delusione anche per Verstappen costretto al ritiro. Continua a leggere qui su motoriedintorni.com