Avrebbe ripetutamente chiesto, anzi preteso, denaro dall’anziano genitore, che quando non ne ha potuto più lo ha denunciato. E così finito sotto processo, per estorsione, tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e anche per resistenza a pubblico ufficiale, il 45enne marsalese Leonardo Alagna.
Il processo, davanti al collegio presieduto da Alessandra Camassa, è alle prime battute. A difendere l’imputato è l’avvocato Salvatore Bilardello.
Teatro dei fatti, nel 2019, la contrada Fontanelle.“Si trattava, comunque, di piccole somme” spiega l’avvocato Bilardello. Dopo l’avvio dell’indagine, per Leonardo Alagna la magistratura emise un provvedimento di divieto di avvicinamento alla casa del padre, ma lui lo violò e per questo fu rinchiuso nel carcere di Trapani, dove tutt’ora è recluso. Il suo legale aveva chiesto gli arresti domiciliari e il giudice li aveva concessi, ma i familiari non sono riusciti a trovare un’abitazione da prendere in affitto.
Nel frattempo, il protagonista della vicenda ha litigato con un compagno di cella, che lo ha picchiato selvaggiamente, provocandogli la perforazione dei polmoni e facendogli saltare alcuni denti.
Il padre, intanto, ha avuto un ictus ed è stato ricoverato nella comunità alloggio per anziani “Residence San Pio” di contrada Casazze. L’anziano potrebbe non essere più in grado di testimoniare. In tal caso, il Tribunale si baserà sulla querela.
Intanto, proprio per il fatto che il genitore si trova ricoverato, Leonardo Alagna potrebbe lasciare il carcere per andare ai “domiciliari” nella casa del genitore. Ma per questo, il Tribunale attende, per l’udienza di mercoledì prossimo, un certificato medico che attesti che l’anziano non può tornare a casa. Certificato che dovrebbero chiedere i familiari, che poi lo dovrebbero dare all’avvocato Bilardello, che a sua volta lo produrrà ai giudici.