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14/09/2020 09:28:00

Il ricatto dalla Libia all'Italia, "liberate i nostri "calciatori" e liberiamo i marittimi"

"Restituiteci i nostri calciatori e libereremo i marittimi e i pescherecci mazaresi", è questa l'incredibile richiesta che arriva dalla Libia.

I 18 marittimi mazaresi e i due pescherecci bloccati da oltre dieci giorni nel porto di Bengasi, rischiano di diventare ostaggi da scambiare con quattro presunti "calciatori", rinchiusi in realtà in carcere in Italia dopo l'arresto nel 2015 e le condanne a 30 anni di reclusione, sia in Corte d'Assise che Cassazione, con l'accusa di traffico di migranti e omicidio. 

La richiesta alle autorità italiane non arriva dal traballante Governo di Tripoli, comunque riconosciuto dall'Onu, ma da alcuni ambienti vicini al generale della Cirenaica Haftar. Alcuni parenti dei quattro trafficanti stanno manifestando da giorni chiedendo la liberazione dei quattro. Si tratterebbe, secondo la loro versione, di quattro calciatori che si trovavano a bordo di quelle imbarcazioni giunte in Italia, con lo scopo di raggiungere la Germania e trovare fortuna nei campionati di calcio tedeschi. 

Una richiesta surreale che arriva dalla Libia, quando parenti e familiari dei marittimi riuniti con gli armatori di "Antartide" e "Medinea", sfiduciati dall'operato del Governo italiano pensano di rivolgersi alle autorità straniere, Leonardo Gancitano, armatore di Antartide: "Ci siamo resi conto che con quel pezzo di Libia hanno rapporti solo Turchia e Francia, e allora pensiamo di rivolgerci a Macron anziché a Conte".

Intanto il procuratore di Catania, Zuccaro, afferma che si tratta di una richiesta ripugnante. I quattro libici tutti tra 23 e 25 anni assieme a quattro marocchini, anche loro condannati e in carcere, furono ritenuti responsabili di non aver liberato i 49 migranti, morti, nella stiva dell'imbarcazione.