Una piazza affollata rispettosa delle norme anticovid ha assistito per oltre due ore alla presentazione del programma e della squadra della lista Cambiamo Campobello guidata dall’ex pm antimafia Antonio Ingroia.
Sul palco si sono susseguiti gli interventi dei candidati al consiglio comunale, molti dei quali originari ed emigrati per lavoro adesso sono tornati per il progetto civico Cambiamo Campobello. Uno dei casi del rientro dei cervelli in fuga per provare a risollevare le sorti della propria comunità, del proprio luogo di origine.
“Una serie di candidati e di candidate - commenta il dott. Antonio Ingroia - che hanno fatto questo atto di amore a questa comunità, mettendoci la faccia, mettendosi contro l’amministrazione comunale e la lista del sindaco data per vincente”.
“Cambiare è importante ma non è l’unica cosa da fare. Noi non vogliamo - continua l’ex pm antimafia - cambiare le facce, noi vogliamo fare un cambiamento profondo, radicale, etico morale, noi vogliamo cambiare Campobello per farla rinascere. Noi vogliamo trattenere i giovani, creando ricchezza e lavoro. Non deve essere il comune a mettere i soldi, il comune deve attirare gli investitori”.
“Ci vuole un sindaco - commenta Ingroia - che non usi i siti archeologici per le sue festicciole. Ci vuole un sindaco che batta i pugni nei tavoli che contano alla Regione”.
Diverse le priorità del programma tra quelle più importanti c’è la creazione del consorzio dell’oliva poi la carta del consumatore attraverso opportune convenzioni per i campobellesi e i turisti che spenderanno i loro soldi nelle attività commerciali di Campobello e il rilancio del turismo. Oltre 12 km di costa e praticamente l’assenza di strutture ricettive in grado di ricevere turisti”.
Le ultime parole del comizio Ingroia sono per dare la suggestione ai campobellesi che cambiare si può e si può puntare anche in alto, riprendendo il discorso sul consorzio dell’oliva promette: “ Campobello sarà capofila nel consorzio dell’oliva per esportare il prodotto in Italia e nel mondo”.