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30/09/2020 06:00:00

Castelvetrano, il Pd vuole (ri)creare il consorzio dell’olio. Ma la mafia, nel 2008...

 L’olio ha un prezzo di vendita inadeguato rispetto ai sacrifici dei produttori.

E’ quanto denuncia il Partito Democratico di Castelvetrano in una nota, in cui chiede un confronto con le associazioni di categoria, i sindacati ed il comune, per creare un consorzio per l’oliva Nocellara del Belice.

L’idea del consorzio non è nuova. Era stata tentata nel 2008, quando il 5 novembre si era costituito il  “Consorzio di tutela delle valli belicine”. Che però non decollò mai perché di fatto bloccato, nei giorni immediatamente precedenti, da una serie di eventi intimidatori contro diverse persone legate a vario titolo al settore olivicolo.

 

Ecco la sequenza.

 

Il 22 settembre 2008, venivano incendiati i locali della ditta del produttore di olio, Vincenzo Peruzza.

Il successivo 20 ottobre, Giuseppe Curaba, un altro produttore di olio, trovava davanti la propria ditta una corona di fiori con due lumini funerari.

Appena dieci giorni dopo, il successivo 30 ottobre, Tonino Catania (con Nicolò Nicolosi, entrambi arrestati nell’operazione Golem 2) davano alle fiamme l’autovettura di Nicola Clemenza.

Meno di un mese dopo, infine, il 23 novembre, veniva incendiata la casa al mare di Pasquale Calamia il quale, in un’intervista di pochi giorni prima, aveva sollecitato l’amministrazione comunale ad impegnarsi per fare costituire un consorzio tra agricoltori e gestori degli oleifici.

Certo, aveva anche auspicato la cattura di Matteo Messina Denaro, ma era un auspicio che avevano fatto pubblicamente anche altre persone che invece, fortunatamente, non hanno mai subito alcun attentato.

 

Insomma le intimidazioni del 2008 sembrano legate tutte dallo stesso filo rosso.

Anzi, dallo stesso filo d’olio. Che attraversa pericolosamente da anni un settore profondamente permeato dalla mafia.

Nelle carte di Golem 2 del 2010, gli investigatori avevano spiegato chiaramente come la produzione dell’olio sia “ovviamente controllata dall’organizzazione mafiosa”.

Dopo il 2010, il Consorzio di Tutela delle Valli Belicine tentò di rinascere, ma senza esito.

Oggi a 10 anni di distanza, Pasquale Calamia, da segretario del circolo del Pd di Castelvetrano, rilancia l’iniziativa.

 

Soltanto il tempo ci dirà se le condizioni sono cambiate davvero. Calamia sembra ottimista, consapevole anche del ricambio generazionale dei produttori.

 

Egidio Morici