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05/10/2020 07:00:00

La strage di migranti a Lampedusa e le richieste all'Europa perché non si ripeta

Tanti mazzi di fiori sono stati lanciati nel Mare Nostrum il 3 ottobre scorso. A sette anni di distanza, nella Giornata nazionale della memoria e dell'accoglienza, che si è chiesto diventi europea, si è ricordata la tragedia della vergogna che ha provocato 368 morti, tra uomini, donne e bambini, morti a poche centinaia di metri dall'isola di Lampedusa, quando erano a pochi passi dalla terra e dal sogno di cominciare una niuova vita.

Allora tutta l'Europa si indignò per quanto successo e si disse che quello accaduto a Lampedusa non sarebbe più accaduto in realtà, le stragi e i naufragi di migranti sono continuate. 

Tra le diverse iniziative di commemorazine quella con il sindaco Totò Martello che ha lanciato una corona di fiori in mare, nel punto dove, a mezzo miglio dall'isola, si è consumato il dramma. Poco prima un momento di preghiera interreligioso, davanti alla Porta d'Europa che si affaccia al Mediterraneo e ricorda la naturale vocazione di Lampedusa a essere frontiera tra Africa ed Europa, ma anche istanza pressante, perché di questa vocazione si faccia carico l'intera Unione europea.

 "Provocò dolore e indignazione, e mobilitò una risposta di ricerca e soccorso in mare senza precedenti che nel corso degli anni si è però nettamente indebolita - ricordano Unhcr e Oim -. Dal 3 ottobre 2013 hanno perso la vita nel Mediterraneo oltre 20 mila persone. Non possiamo accettare che donne, bambini e uomini in fuga dalla violenza continuino a perdere la vita in mare per una carenza di mezzi di soccorso".

Per le due organizzazioni umanitarie, il soccorso in mare non può essere delegato al lavoro della Guardia costiera italiana, a poche organizzazioni non governative e a mercantili che non sono attrezzati per il salvataggio e il trasporto di persone vulnerabili. Come non è sostenibile che solo agli stati costieri sia lasciato l'onere esclusivo dell'accoglienza di chi arriva via mare. "Occorre un piano comprensivo che coinvolga tutti gli Stati membri dell'Ue, dal salvataggio all'accoglienza".

Il Comune di Lampedusa  e il video commemorativo - "Il 3 ottobre non è un giorno come tutti gli altri", è il titolo di un breve video diffuso. Una iniziativa del Comune di Lampedusa e Linosa, ente capofila del progetto europeo "Snapshots from the Borders", che coinvolge 35 partner di 13 Paesi Ue (comprese 19 città e isole di confine, impegnate in prima linea sul fronte dell'accoglienza e dell'integrazione), con il sostegno di Uclg, organizzazione che riunisce le città, i governi locali e le associazioni municipali di tutto il mondo.

La richiesta all'Europa per la giornata europea della memoria e dell'accoglienza - Il video rievoca il valore della "memoria collettiva" di quella tragedia e sostenere la campagna "No More Bricks in the Wall" del progetto Snapshots, affinché il 3 ottobre diventi Giornata europea della memoria e dell'accoglienza. "Bisogna affrontare il tema dei flussi migratori entrando nel merito degli aspetti reali - sollecita ancora il sindaco Martello - evitando di lasciarlo alle strumentalizzazioni della ricerca del consenso politico".