Le elezioni amministrative sono terminate, anche se in qualche Comune si attende il turno di ballottaggio. Il partito che reclama con forza la sua affermazione è Forza Italia, il commissario regionale, Gianfranco Miccichè, ha toccato tutti i territori e sostenuto i candidati azzurri.
A Marsala ha vinto Massimo Grillo, con una percentuale importante, i forzisti non si sono risparmiati nel fare la campagna elettorale e hanno eletto in lista anche Enzo Sturiano, con 1043 preferenze. Gongola del risultato il coordinatore provinciale, Toni Scilla, per lui Miccichè ha chiesto spazio in giunta regionale, con quel famoso rimpasto che si attende dall’anno scorso.
Il commissario regionale spinge per il rimpasto, alla luce dei risultati raggiunti e anche di un cambio di passo nell’esecutivo regionale.
Manovre che hanno una certa importanza e che gettano lo sguardo alle elezioni regionali del 2020.
I nomi in ballo sono tanti per la corsa alla presidenza regionale, il centrodestra si presenterà compatto alla prova elettorale, Nello Musumeci, attuale governatore dell’Isola, accarezza la tentazione di ricandidarsi. Pare, però, che non troverebbe i favori di tutta la coalizione, soprattutto dei moderati che male starebbero insieme al simbolo della Lega.
Non stanno a guardare nemmeno quelli di centrosinistra, che cercano di portare avanti l’alleanza tra Pd e M5S, non sfonda il nome di Claudio Fava, troppo a sinistra per molti. Si vuole un moderato o un esponente politico che sia in grado di parlare a tanti, non alle nicchie.
Nel 2017 il tonfo di Fabrizio Micari è servito da lezione, la scelta del rettore fu una scelta miope, che ha accontentato il salotto buono di Palermo, e nemmeno tutto, ma ha scontentato quella parte di centrosinistra che non si è sentita rappresentata da un uomo dal volto non comune.
Una scelta avventata, gradita a pochissimi, su cui fu messo il sigillo della sconfitta. E allora questa volta i dem potrebbero direttamente puntare su Giancarlo Cancelleri, le due forze PD e Cinque Stelle messi insieme potrebbero essere competitivi. Uno dei tanti nomi che circola a Palermo è quello di Leoluca Orlando, al suo ultimo mandato come sindaco del capoluogo siciliano. Che Orlando lasci la politica è difficile, che si cimenti come presidente della Regione non è impossibile.
Prima delle regionali si voterà a Palermo, un test elettorale non di poco conto. Di Sicilia si parla in segreteria nazionale dei dem a Roma, potrebbe prendere forma la candidatura anche di Peppe Provenzano, attuale Ministro per il Sud, conoscitore delle criticità della Sicilia. Tuttavia si tratta di un personaggio politico poco carismatico, non un trascinatore. Mancano circa due anni ma le segreterie dei partiti e gli incontri sono già iniziati.