Il Paolo Borsellino di Marsala è diventato Covid Hospital, l’atto aziendale parla chiaro, non ci sono dubbi e non si può fraintendere.
Si parla precisamente di “Trasformazione parziale”. Le uniche Unità Operative che non subiranno, al momento, la trasformazione sono la Dialisi, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia. Questo significa che tutti i pazienti degli altri reparti dovranno essere dimessi, entro la giornata di oggi, e non si potranno accettare altri ricoveri ma coloro i quali lo necessiteranno verranno trasferiti in altri nosocomi.
Non sarà possibile più recarsi in ospedale per prestazioni ambulatoriali e ricoveri in day hospital, ad eccezione delle prestazioni per malati oncologici, del centro trasfusionale e di malattie infettive.
Tutti i medici dell’ospedale, indipendentemente dalla branca in cui sono specializzati, parteciperanno alla trattazione del paziente affetto da Covid-19, il personale del Pronto Soccorso, pertanto, non potrà essere impegnato a prestare servizio presso l’ospedale di Pantelleria.
Il Pronto Soccorso cittadino sarà diviso in due, da una parte il percorso Covid, dall’altra quello no Covid.
Ci saranno due tac, una esterna che al momento non c’è e che potrebbe arrivare entro dicembre, l’altra interna.
Tutto il quarto piano del nosocomio dovrà essere sgombro e allestito per i ricoveri Covid per un totale di 24 posti letto.
Il reparto di Diabetologia verrà in attività ambulatoriale trasferito presso l’ex Inam.
La Cardiologia gestirà il paziente arrivato ma lo trasferirà in altro ospedale, non essendo possibili i ricoveri.
La riconversione del Paolo Borsellino era nota a tutti, il personale medico è in trincea non senza ansia ma ligi al dovere e al carico di responsabilità a cui sono chiamati.
Ci sono tuttavia delle falle che nessuno evidenzia: come è possibile che un ospedale Covid sia sprovvisto del reparto di Pneumologia?
Come può il Pronto Soccorso operare con i due percorsi, Covid e No Covid , se non ci sono i reparti e nessun paziente può essere ricoverato?
La Pandemia non dà tregua, continua silenziosa a contagiare, complice la irresponsabilità e la superficialità di tanti cittadini che continuano a creare affollamenti in ogni dove. Era nelle cose che in provincia un ospedale venisse indicato come Covid-Hospital, ed era sempre nelle cose che si trattasse di Marsala.
Di questa decisione erano in tanti a conoscenza, nessuno ne ha parlato ma ha, perfino, ringraziato qualche politico per aver scelto inizialmente l’Abele Ajello di Mazara.
La rabbia di una comunità intera, infatti, non sta nemmeno nella riconversione dell’ospedale ma in quella che doveva essere una operazione trasparenza, tanto sbandierata in campagna elettorale, e che non c'è stata.
Perché, ancora una volta, si è assistito a quello che la politica fa: utilizza la Sanità per smarcare l’avversario e per aprire la strada. Logiche del passato che sono tornate forti, ancorate a principi di non rispetto dei cittadini. Se oggi c’è qualcuno che continua a dire, dall’alto delle sue responsabilità, che nessuno ne sapeva nulla sta prendendo in giro due volte un’intera comunità.
Oggi tutta la provincia paga un prezzo alto, non solo grazie alla irresponsabilità di tanti che hanno abusato della movida ma soprattutto, ancora una volta, per la classe politica non si è mostrata all’altezza della situazione.
Oggi, a differenza di qualche mese fa, i consiglieri comunali uscenti e rieletti stanno zitti, tacciono i nuovi volti, tacciono i deputati regionali locali, tace il neo sindaco Massimo Grillo e tace il suo vice, Paolo Ruggieri. E non è difficile capire il perché di questo silenzio, appartengono a quella maggioranza di governo regionale che ha preso queste decisioni, anticipate da Tp24 non come “fuga di notizie” ma come notizia verificata.
Tacciono oppure preferiscono fare post, con una sottotraccia che lascia intuire il modo con cui ci si approccia all’avversario politico, come Ruggieri che parla di effetto “Boomerang”, citando Wikipedia: “ La parola "boomerang" viene spesso usata anche metaforicamente per indicare un'azione che si ritorce contro chi l'ha iniziata”. Post a cui il sindaco Grillo ha immediatamente messo il like, fossero più celeri a spiegare alla città cosa è accaduto farebbero davvero non solo chiarezza ma indicherebbero la strada tracciata dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, di cui lo stesso Ruggieri è amico personale, come del resto del presidente Nello Musumeci, oltre ad essere un dirigente regionale di quel partito che oggi esprime proprio Razza.
Quel post è indicativo di come intendono amministrare.