La sorella dei boss di Cosa Nostra, Giuseppe e Filippo Graviano, Nunzia chiedere di essere risarcita per ingiusta detenzione durata tre anni e cinque mesi.
Secondo la donna, c'è il presunto errore compiuto nei suoi confronti, quando venne arrestata il 29 novembre del 2011, con il blitz della squadra mobile "Araba Fenice".
La donna, detta a "picciridda" era accusata di essere terminale a Roma dei soldi del pizzo raccolti a Brancaccio. Venne condannata a tre anni, , ma poi fu assolta - assieme all'altro fratello, Benedetto - ed il verdetto, dopo un lungo giro, è ormai definitivo.
Davanti alla prima sezione della Corte d'Appello, vuole capire se fu corretto tenerla in carcere fino al 13 aprile del 2015, dato che poi per i giudici è risultata innocente.
Nunzia Graviano è stata condannata nel 2000 a 4 anni e 4 mesi con il rito abbreviato, diventati definitivi nel 2003. L'accusa sempre la stessa: aver gestito i patrimoni dei fratelli detenuti. Arrestata nel 2011, nel 2013, sempre con l'abbreviato, era stata condnnata a 8 anni di carcere. In appello, ad aprile 2015, le era stata però riconosciuta la continuazione con la precedente condanna per mafia e la pena era scesa a 3 anni, tornando libera. La sentenza poi annullata con rinvio dalla Cassazione. Nell'appello bis la donna è stata assolta a dicembre del 2017. Ora chiede di essere risarcita per la detenxione che va da novembre 2011 ad aprile 2015.