“Sono stata io. Non sapevo di essere incinta, ero sconvolta da quel parto inaspettato”.
Sono dichiarazioni schock quelle della ragazza di 17 anni di Trapani che ha gettato dal balcone di casa il bimbo appena partorito. E sono serrate le indagini della Squadra Mobile di Trapani, coordinata dalla Procura, per far luce su quello che è successo venerdì mattina, perchè ci sono alcuni punti oscuri nella vicenda.
La minore, che frequenta il Liceo classico, è stata arrestata a conclusione di un interrogatorio drammatico nel corso del quale ha confessato di aver fatto tutto da sola. Ora è ricoverata al Sant’Antonio Abate. L’interrogatorio è avvenuto in “modalità protetta” era anche presente il legale della studentessa, avvocato Nino Sugamele.
In bagno la polizia ha trovato le tracce del parto, nell’immondizia alcuni asciugamani sporchi.
Non è chiaro ancora chi ci fosse in casa con la ragazza. Inizialmente era emerso che la ragazza si trovasse da sola. Ma in queste ore si sta scoprendo che la madre della ragazza, a quanto pare, si trovava in casa, ma dormiva. E che in casa c’era anche la collaboratrice domestica della famiglia. E’ importante capire l’arco temporale in cui si è svolto tutto, dal parto all’estremo gesto.
Ma il sospetto è che la minore non abbia fatto tutto da sola, come lei avrebbe raccontato. In bagno, dove è avvenuto il parto, con lei forse c’era qualcuno.
Sospetto, questo, che nasce da due circostanze: il neonato era stato lavato e i panni sporchi gettati nel cassonetto della spazzatura, collocato davanti al palazzo. Per le scale e nell’ascensore non sono state rinvenute tracce di sangue. La ragazza ha subito una importante perdita di sostanze ematiche.
Se fosse stata lei a disfarsi dei panni, qualche traccia durante il tragitto tra la sua abitazione e l’area dove è sistemato il cassonetto l’avrebbe lasciata. Ed invece no. Non si esclude, pertanto, ma per il momento è soltanto una ipotesi, che la vicenda possa avere ulteriori sviluppi.
E sarà importante anche capire se il bambino fosse ancora vivo quando è stato gettato dalla finestra. Per questo si stanno facendo le analisi sulla placenta ritrovata vicino al corpicino martoriato in seguito alla caduta del neonato.
Si indaga anche in ambito familiare. Una famiglia perbene, distrutta da un orrore impensabile. Il papà è un agente di polizia in servizio nel capoluogo. La mamma è una commercialista. La diciassettenne ha una sorella più piccola. Venerdì mattina, non ha svolto le lezioni a distanza. Una assenza che, però, non ha destato alcun sospetto. Nemmeno i suoi compagni di classe e i docenti sapevano che fosse incinta. Così come i suoi genitori. Lei ha un fidanzatino che vive fuori Trapani.
Analizzando il telefonino, gli investigatori vogliono capire se la minore si fosse confidata con qualcuno o se magari, venerdì mattina, quando si è chiusa in bagno per dare alla luce il bimbo, ha cercato aiuto. Possibile che non abbia rivelato a nessuno il segreto che custodiva da nove mesi? Frattanto, le indagini proseguono perché ci sono ancora dei tasselli da mettere a posto. Molti e determinanti.