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12/11/2020 09:07:00

L'infanticidio di Trapani, il racconto della ragazza: "L'ho fatto nascere, e poi ... "

 Credeva che il bimbo fosse morto, la studentessa di 17 anni che poi, in preda al panico, l’ha gettato dalla finestra di casa, a Trapani. Il drammatico racconto da lei stessa fornito al Gip dopo il suo arresto eseguito dalla Squadra mobile. L’aveva partorito nel water e il neonato aveva battuto la testa.

"L'ho poggiato sul tappeto del bagno per circa dieci, quindici minuti, avvolto in alcuni asciugamano per tenerlo al caldo, lasciandogli la testa scoperta per farlo respirare. Ho anche provato ad attaccarlo al seno, ma niente. Non rispondeva".

Perché allora non chiedere aiuto alla mamma che stava dormendo? Perché quella terribile decisione? “Non l’ho fatto con la volontà di farlo”, dice la minore. Un gesto d’istinto.

"Sono uscita dal bagno col bambino in braccio. L'unica cosa che mi è venuta da fare è stato di buttarlo giù dalla finestra, anche se non volevo. Ho fatto questo perché in preda al panico”.
La tragedia in un complesso residenziale, alle porte di Trapani. Intorno alle 7,40, la ragazza si è chiusa in bagno. Tre ore dopo il bambino è stato rinvenuto ormai privo di vita nel cortile del palazzo. “Quando è nato – racconta l’indagata – l’ho preso in braccio. Il bimbo ha emesso una sorta di sospiro. Non piangeva e non si muoveva”.
E’ uscita dal bagno con il neonato. Ha raggiunto la sua cameretta e lo ha lanciato dalla finestra al quinto piano.
Non sapeva di essere incinta: “Il parto è stato inaspettato”. La pancia gonfia per lei era da imputare a problemi alimentari. Ne aveva anche discusso con la madre e con la nonna.

“La sera prima del parto – rileva - avevo dolori allo stomaco, ho preso un antidolorifico, sono rimasta sul divano con i miei genitori" . Quella maledetta mattina i genitori erano preoccupati. . "Mia madre ha chiamato due medici ma non le hanno risposto". Il padre, che è un agente di polizia, poco dopo è uscito e quando è tornato, intorno alle 11, ha trovato un capannello di persone attorno al corpicino.
In lacrime ha confessato, ai colleghi, di sospettare della figlia.
Adesso la ragazza, dopo la convalida dell’arresto, è ricoverata in una comunità di recupero.