Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/11/2020 17:00:00

Dalla "pandemia ci renderà migliori" alla "pandemia della disumanità"

La pandemia. Dal greco pande-mos, "tutto il popolo". In riguardo all'uso del termine nella medicina, purtroppo lo conosciamo benissimo dal febbraio passato. Si prova a dare un'accezione diversa del vocabolo dai dizionari, in relazione ad altri comportamenti umani.

Esiste la pandemia della disumanitá. È accaduta nei giorni scorsi quando il comune di Trapani è stato il luogo di una tragedia immane, l'infaticidio materno. Immediatamente è partita la gogna giustizialista dei social. In aggiunta strampalate analisi sociologiche e psicologiche. Personalmente sulla vicenda avrei preferito il silenzio, ma se l'anima vuole esprimersi deve essere di compassione, nel significato "soffro con". La stessa compassione deve pervadere la nostra psiche, quando muoiono nei viaggi della speranza uomini donne e bambini africani o siriani.

L'ultimo naufragio, al largo delle coste libiche racconta di 6 morti, tra cui Joseph bimbo di 6 mesi. Ed anche in questo caso la pandemia disumana, ha preso il sopravvento. Salvini in un tweet "Mentre tutti gli italiani sono chiusi, in questo momento a Lampedusa ( unica "zona verde" d'Italia per clandestini) altri 300 nuovi sbarcati. Senza fine. Seguito dal solito #PORTI CHIUSI, la disumanità pandemica sempre aperta. Era uno slogan del primo lockdown "la pandemia ci renderà migliori ", in tal senso la pandemia ha fallito.

Vittorio Alfieri