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20/11/2020 22:00:00

Mafia, il pentito svela la passione del boss per le ambulanze 

Una passione per le ambulanze e soprattutto per gli affari che con queste si possono fare in ambito sanitario.

La conferma arriva da un pentito di Cosa nostra, Filippo Bisconti, ex boss di Belmonte Mezzagno, che sta svelando i retroscena dell'operazione  "Bloody Mary". A dicembre del 2019 ha raccontato che il capomafia di corso dei Mille, Luigi Scimò "voleva entrare a tutti i costi negli ospedali che si occupavano di dialisi". E' un altro dei retroscena dell'inchiesta "Bloody Mary" della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Andrea Fusco e Bruno Brucoli, che ha portato a sei arresti.


"Gliene sentivo parlare a Scimò, - riferisce Bisconti - perché volevano entrare a tutti i costi un po' in tutti gli ospedali. E quindi cercavano di entrare un po' in questi ospedali che si occupavano di dialisi... Gliene sentivo parlare come se andava in concorrenza con altri che facevano la stessa attività... Si lamentavano che per esempio questi di Bagheria venivano fino a Palermo a occuparsi di embolizzazione o di soccorso, che loro se volevano dovevano starsene a Bagheria, come dire 'il territorio di competenza non è il vostro e quindi perché venite a Palermo... Era la lamentela che esternava Mineo proprio a proposito di questa competenza territoriale... Io ricordo che la lamentela di Mineo l'ho girata a Francesco Colletti, perché ne parlasse o facesse arrivare la notizia a Lo Iacono di Bagheria, l'intestatario della onlus San Giuseppe, e credo l'abbia fatto".