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21/11/2020 09:04:00

Pescatori mazaresi in Libia, questo pomeriggio una manifestazione a Palermo

Oggi a Palermo una manifestazione per i pescatori di Mazara del Vallo bloccati in Libia da oltre due mesi.

"Liberateli". E' questo l'appello lanciato da un cartello di movimenti politici siciliani. Antudo, Figli di Sicilia, Siciliani liberi e Attiva Sicilia hanno indetto una manifestazione questo pomeriggio alle 17, davanti il Teatro Massimo a Palermo. Sono passati piu' di due mesi dal sequestro, lo scorso primo settembre, dei 18 pescatori di Mazara del Vallo da parte di militari libici. I pescatori - che erano a bordo dei pescherecci siciliani Antartide e Medinea salpati da Mazara del Vallo - sono ancora prigionieri delle forze militari del generale Haftar. "I familiari dei pescatori sono gli unici a pretendere notizie sulle condizioni dei loro cari e a chiederne la liberazione immediata.

Silenzio assoluto o soltanto imbarazzanti interventi da parte della politica nazionale e regionale. Niente di concreto", affermano. Gli organizzatori della manifestazione chiedono "un impegno decisivo sia al governo italiano sia a quello siciliano. "Di fronte all'indifferenza delle istituzioni, tutti i siciliani devono necessariamente scendere in piazza per riportare l'attenzione sul sequestro e per ottenere la loro liberazione", concludono gli organizzatori.

"In questa Giornata Mondiale della Pesca, il mio pensiero va ai pescatori di tutto il mondo che vivono disagi e difficoltà. Vorrei menzionare, in particolare, i diciotto pescatori di diverse nazionalità provenienti da Mazara del Vallo, in Sicilia, che sono trattenuti in Libia dal 2 settembre, senza possibilità di comunicare con le loro famiglie". Lo afferma il cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale, nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pesca. "Queste -prosegue - continuano ad aspettare con ansia informazioni sui loro cari e l'opportunità di parlare con loro. Ma, soprattutto,sono impazienti di riunirsi". "Per questa semplice ragione umanitaria - aggiunge il capo dicastero vaticano -, faccio appello ai Governi e alle Autorità nazionali competenti affinché risolvano questa penosa situazione e trovino una soluzione positiva attraverso un dialogo aperto e sincero". Nelle settimane scorse più volte la Chiesa ha manifestato vicinanza ai pescatori e alle loro famiglie. Il 19 ottobre scorso lo stesso Papa Francesco era intervenuto in loro favore nel corso dell'Angelus. Due giorni dopo sempre Bergoglio aveva ricevuto in udienza i familiari.