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25/11/2020 06:00:00

Incidente mortale a Petrosino. Chiesto al Comune il risarcimento: un milione di euro 

Se il Comune di Petrosino avesse illuminato bene l'incrocio, collocato meglio lo stop, reso visibile la segnaletica orizzontale, forse quel ragazzo sarebbe ancora vivo. 

E' quello che sostengono i familiari del giovane marsalese Vito Di Girolamo, 17 anni, deceduto la sera del 29 settembre 2017 in un incidente stradale all’incrocio tra la Sp84 e la via Torre Sibiliana. E' per questo che ammonta a quasi un milione di euro (per l’esattezza, 950 mila euro) il risarcimento danni che hanno chiesto, con atto di citazione davanti il Tribunale Civile, al guidatore dell’auto che si scontrò con il giovane scooterista e al Comune di Petrosino.

Cliccando qui una cronaca dell'incidente. 

La notizia si evince dall’albo pretorio del piccolo Comune, ex frazione di Marsala, dove sono stati pubblicati sia la delibera con cui la giunta  guidata dal Sindaco Pd Gaspare Giacalone ha nominato l’avvocato Antonino Paleologo per difendersi davanti al giudice (il compenso per il legale è 10.584 euro), che l’atto di citazione proposto dai familiari del ragazzo, assistiti dall’avvocato Giovanni Galfano.

Nella stessa delibera si sottolinea che il Comune era già stato chiamato in giudizio per “un accertamento tecnico preventivo ex art. 696 c.p.c. (Accertamento tecnico e ispezione giudiziale, ndr) dagli stessi soggetti che oggi citano il comune” e che “il predetto procedimento ha avuto esito favorevole per l’Amministrazione comunale”.

Nell’atto di citazione, l’avvocato Giovanni Galfano evidenzia che “l’incrocio teatro dell’evento non è in alcun modo illuminato (tant’è che la sera dell’evento i C.C. hanno chiesto ed ottenuto l’intervento di un veicolo dei Vigili del Fuoco per illuminare l’area), che il segnale verticale di stop allocato nella Comunale percorsa dal Di Girolamo, ed esistente a pochi metri rispetto all’incrocio, era abbattutto (da mesi!) e, pertanto, non era visibile (si vedano le ritrazioni fotografiche allegate al rapporto dei C.C. di Marsala ed alla perizia del CTP di parte attrice), che la segnaletica orizzontale era sbiadita e non visibile, considerato che l’occorso si è verificato in orario notturno, che la striscia di arresto (oltre ad essere sbiadita) era ‘disegnata’ in modo errato, essendo posizionata interamente sulla carreggiata della SP 84 e non sulla Comunale gravata dall’onere dell’arresto, che nella detta comunale non esiste alcun segnale che preannuncia l’intersezione, che alla data del sinistro esisteva un folto canneto che impediva al conducente dello scooter di avvistare il veicolo antagonista”.

Al conducente dell’auto, una Fiat Punto, si contesta, invece, una velocità superiore a quella massima imposta in quel tratto di strada: almeno 75 km/orari, anziché i 50 km/orari previsti. Se il guidatore dell’auto (V.S.) avesse mantenuto una velocità meno elevata, sostiene il legale nell’atto di citazione, le conseguenze dell’impatto non sarebbero state tragiche. 

Vito Di Girolamo, studente dell'Istituto Tecnico Industriale, abitava in contrada Pastorella, nel versante sud del territorio di Marsala. Ad intentare l’azione civile sono stati i suoi genitori e la sorella, che dopo l'incidente hanno accusati danni gravissimi, com'è logico pensare che sia, per un perdita così devastante.