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26/11/2020 06:00:00

Castelvetrano e il problema dei cani da mantenere

 Favorire le adozioni di animali del canile, attraverso la promozione sul web. Questo il senso della mozione di tre consiglieri 5 Stelle di Castelvetrano.

Antonino Manuzza, primo firmatario dell’atto di indirizzo presentato insieme a Gaetano Caldarera e Francesco Vento, ha precisato come la mozione punti a due obiettivi: creare delle economie nel bilancio del comune, contenendo i costi di mantenimento degli animali, e favorire il loro benessere. In effetti, vivere in una casa è molto diverso che rimanere dietro le sbarre di un freddo canile.

 

Lunedì scorso, i 5 Stelle hanno votato sì, le opposizioni hanno votato no.

12 contro 12, mozione bocciata. E’ la conseguenza della mancanza di numeri in consiglio.

Il motivo del no, al di là della polemica sull’irritualità del fatto che dei consiglieri 5 Stelle presentassero un atto di indirizzo alla loro stessa amministrazione, è stato chiarito dalle opposizioni che hanno spiegato che c’è una commissione consiliare che si sta occupando di redigere il regolamento del canile (comprendente anche le adozioni) che sarebbe quasi pronto.  Hanno quindi chiesto di ritirare la mozione e ripresentarla in maniera diversa più avanti.

E dato che i tre consiglieri non l’hanno ritirata, le opposizioni non l’hanno votata.

 

Ma a che punto è la riformulazione del regolamento?

La seconda  commissione consiliare starebbe lavorando alla revisione di un progetto esistente: il “Fido Aiuto”.

Si tratta del cavallo di battaglia della lotta al randagismo dell’ex sindaco Felice Errante, ideato nel 2013 ed approvato dal consiglio comunale di allora: 2 euro al giorno per chi adotta un cane, con priorità  ai soggetti in stato di svantaggio economico.

Non funzionò. I primi adottanti che aderirono non videro un centesimo (e il comune non era in dissesto come adesso). Poi si sparse la voce e non si fece vivo più nessuno. Evidentemente, l’amore per gli animali da parte delle famiglie disagiate subì un calo di entusiasmo tale da rendere fallimentare l’iniziativa.

Che però venne sbandierata per mesi come un geniale rimedio per le casse del comune da un lato e per “il benessere degli animali” dall’altro.

Insomma, sembravano avere tutti le idee chiare. O quasi.

Nel 2014, per esempio, avevamo chiesto all’assessore al canile Francesco Lombardo di spiegarci bene cosa fosse  il “Fido Aiuto”. Ci disse che era un furgoncino ricevuto in dono da un privato, che loro avevano attrezzato per catturare i randagi.

Erano altri tempi. Erano i tempi di quelli competenti.

 

E quando nel 2015 i carabinieri del Nas sequestrarono i canili abusivi dell’associazione Laica, più di 100 cani, in cattive condizioni igienico sanitarie, certificate dall’Asp, furono obbligatoriamente trasferiti presso una struttura privata.

Al costo annuo di più di mille euro ad animale, il comune subì certamente un danno, la cui eredità è ben presente ancora oggi che, tra gli adottati e i deceduti, gli animali da mantenere presso un canile privato saranno una settantina. Almeno 70 mila euro all’anno, per 5 anni, fanno 350 mila euro.

La presidente della Laica, Liliana Signorello, invece subì un processo per maltrattamento e, dopo l’assoluzione in primo grado, la procura di Marsala ha fatto ricorso in Appello (dovrebbe svolgersi a marzo).

Tra le parti civili, nonostante il danno economico subìto, non figura il comune di Castelvetrano.

Anzi, l’ex sindaco Errante fu chiamato come teste della difesa.

 

Oggi, è come se su questo argomento non ci fosse più memoria. Ed il pericolo che si possano ripetere gli stessi errori è dietro l’angolo.

Qui sotto l'intervista con l'allora assessore Lombardo:

Egidio Morici