Ha avuto mille vite Piazza della Vittoria, da tutti nota come Porta Nuova, a Marsala.
Fu porta San Giovanni. A fine 700 la vecchia porta viene demolita per ricostruire una nuova porta, e da allora verrà chiamata Porta Nuova. Il passaggio di Garibaldi. Il regno di Cola Licari. Il parcheggio. L’orrore del gazebo. I giardini di giulia. Il bivacco e le risse. La liberazione, e adesso il nuovo volto di uno dei luoghi più amati dai marsalesi.
Da qualche giorno Piazza della Vittoria ha un nuovo look, è stata trasformata, e in città si sono consumati giudizi: è bella, è brutta, meglio di prima, ma si poteva fare meglio, le basole sono storte, non ci sono alberi, ci voleva una fontana. Tutti la amano, tutti hanno un ricordo particolare in quella piazza. Luogo di ritrovo di tante generazioni, negli ultimi anni ha vissuto però un lento declino.
Raccontiamo, così, le mille vite di Piazza della Vittoria, che ospita Porta Nuova.
La storia
La storia di Piazza della Vittoria è legata a quella di Porta Nuova. E’ “nuova” dal 1790, Porta Nuova, una delle quattro porte antiche che delimitavano il centro di Marsala, posta alla fine di via XI Maggio. Prima di essere “nuova” chiamava Porta San Giovanni perché portava alla chiesa che si trovava fuori dalle mura. Porta Nuova come la conosciamo oggi nasce a fine 700, dicevamo, progettata dall’ingegnere Meo, ricostruita in parte su quella precedente, divenuta pericolante e crollata prima dell’inizio dei lavori la porta fu spostata per essere in asse con il Cassero e quindi con l’arco di Porta Mazara. Sopra l’arco, dalla parte del Cassero c’è un’iscrizione che ricorda le vittorie di Giovanni d’Austria, mentre all’esterno un’altra iscrizione ricorda i Giurati del tempo che deliberarono la costruzione. All’interno del fornice due lapidi ricordano rispettivamente il messaggio inviato dal re d’Italia Vittorio Emanuele III al momento dell’entrata nella prima guerra mondiale il 24 maggio 1915, e il proclama della vittoria del generale Armando Diaz al termine della stessa guerra.
Fuori dalla porta, nel palazzo a destra dell’arco, il palazzo del conte Mario Grignani, Giuseppe Garibaldi, ha trascorso la notte dell’11 Maggio 1860, dopo esser sbarcato a Marsala. Torna due anni dopo, dorme ancora lì, e affacciandosi al balcone il 19 luglio 1862 raccogliendo l’invito di un popolano, lanciò la famosa frase “O Roma o Morte”, si narra. (Quel palazzo oggi è così).
E’ una delle piazze più vive della città. Si apre al mare, con la serie di alberi che contornano la piazza, e i viali che portano al Capo Boeo. Ancora nella memoria dei marsalesi è il viale centrale che porta al “ferro di cavallo”.
La piazza davanti Porta Nuova acquista ancora più vita con il Cine Teatro Impero. Risale al 1920 la costruzione dell’arena cinematografica estiva con schermo in muratura, capace di ospitare 600 spettatori e a cui fu dato il nome di “Arena Roma”. Nel 1936 fu trasformata in cinematografo che fu chiamato “Cinema Impero”. Il Cinema Impero, ex Arena Roma, ha aperto alla vita “mondana” la piazza posta fuori dalle mura della città, durante la prima metà del secolo scorso.
Da allora fiere, eventi, concerti si sono svolti in piazza della Vittoria, che riesce ad accogliere migliaia di spettatori. Porta Nuova, piazza della Vittoria, diventa il luogo di ritrovo di generazioni di marsalesi. I giovani di ogni epoca ricordano lì un primo bacio, un primo amore, e anche la prima scazzottata.
Un parcheggio, il regno di Cola
Porta Nuova però non è chiusa al traffico. Diventa praticamente un parcheggio. Da una parte e dall’altra della piazza arrivano i parcheggiatori abusivi.
Ma il padrone è lui, Carlo “Cola” Licari. Condannato per mafia, ha scontato la sua pena in carcere. E’ morto proprio un anno fa, il 25 novembre 2019.
Cola Licari era stato arrestato, nell'operazione "Black out", nel 2007 per favoreggiamento della latitanza dei capi mafia Natale Bonafede e Andrea Mangiaracina. Ma “Cola” Licari era anche il proprietario del bar Moderno, che si affacciava a porta Nuova, ed era diventato il re della piazza.
Il sodalizio mafioso del quale faceva parte Cola Licari aveva preso di mira soprattutto i commercianti di piazza della Vittoria, dove insisteva il suo bar. Diversi sono stati i “regolamenti di conti”. Licari e i nipoti furono i responsabili dell’estorsione e del danneggiamento contro Filippo Alagna e Michele Lombardo, gestori del locale “Morsi e Sorsi” in via Diaz. Vittima “eccellente” delle prepotenze dei familiari di Licari anche l’avvocato Stefano Pellegrino, oggi deputato all'Ars, che ai tempi ricopriva la carica di esperto giuridico del sindaco Renzo Carini, e fino a quel momento (settembre 2007) era loro legale di fiducia. Licari occupava lo spazio esterno al suo bar dal 1994, mentre qualche anno più tardi aveva costruito un gazebo in vetro e ferro, poi sanato il 30 Giugno del 2003.
Il gazebo
Cola Licari era conosciuto perché per anni è stato il titolare del famoso “gazebo” nel piazzale di Porta Nuova davanti al prioprio Bar, poi alla fine confiscato, perché accanto alla porta monumentale di Piazza della Vittoria, a due passi dal parco archeologico. Fu costruito da Licari nell’assoluto silenzio della Soprintendenza dei Beni Culturali e del Comune che su quell’area, invece, dovevano vigilare. Il gazebo, una struttura di circa 80 metri quadri in vetro, ferro e plex posto tra la porta storica di Marsala e l’ingresso a Villa Cavallotti, è stato sequestrato dalla magistratura dopo la condanna in appello di Licari.
Dopo la confisca del gazebo arriva la revoca della concessione del suolo pubblico. Non è stato facile, ci volle una insistente campagna stampa di Tp24, una battaglia senza fine, per portare, finalmente, alla demolizione del gazebo. Una struttura che ha rappresentato per anni una ferita per l’immagine della città da parte di una famiglia strettamente legata a Cosa Nostra, con la complicità degli enti che avrebbero dovuto tutelare il decoro dell’area. Il gazebo è stato smontato finalmente nel giugno 2012. Si trova, smontato, ormai deteriorato, in qualche magazzino del Comune, chissà dove. Porta Nuova libera?
I Giardini di Giulia
Non proprio. Porta Nuova, piazza della Vittoria, vive una nuova vita. Arriva Giulia Adamo, sindaco di Marsala, e arrivano i suoi giardini finti.
La storia dei “giardini di Giulia” comincia nel 2013 quando Adamo fa “una sorpresa alla città”. Si trattava di un’installazione che doveva essere temporanea, per la quale la Giunta Adamo prese spunto da una cosa simile fatta a Bergamo. Doveva racchiudere tutto ciò che simboleggiava Marsala. E quindi c’erano, messi in maniera anche pacchiana, cumuli di sale, tufi, una barchetta, delle sedie colorate, banani (proprio così, banani) e questo prato verde sintetico, fintissimo. Il tutto sotto lo storico arco di Porta Nuova.
La piazza cambia totalmente volto, e anche in quel periodo la città si divide: c’è a chi piace, e a chi no. Ma certamente i giardini “della Vittoria” non erano in linea con il contesto storico della piazza. I giardini piano piano sono stati frequentati da ragazzi. In un primo momento era una zona tranquilla, poi sono cominciate le prime scazzottate. Da lì in poi il degrado, delle sedie e tavolini colorati non c’è più traccia. Le piccole installazioni distrutte, e le piante lasciate abbandonate. Gli unici sopravvissuti erano i banani.
Arriva Alberto Di Girolamo, che dice sin da subito che vuole smantellare i giardini. Ma passano i mesi e gli anni e l’ex sindaco, che tanto criticò Adamo per quei giardini, prende tempo. Nel frattempo aumentano le risse e fatti delinquenziali.
Ci vuole un ordine prefettizio per omologare Porta Nuova, e altri varchi del centro storico, a standard di sicurezza. Allora si comincia a smantellare una parte dei giardini. Fino ad arrivare allo smantellamento della pedana dopo l’invasione di topi e bisce.
Poi pezzo dopo pezzo, i giardini vengono smontati. Porta Nuova è libera.
Il nuovo volto
Porta Nuova è libera. Si può pensare a come ridisegnare la piazza. Ci aveva già pensato in realtà l’ex sindaco Renzo Carini che durante la sua amministrazione aveva indetto un concorso di idee per la riqualificazione della piazza. Quel progetto prevedeva lavori su tutta la piazza. E’ andato perso, nella solita storia di battaglie a colpi di carte bollate tra enti.
L’amministrazione Di Girolamo riesce ad intercettare un finanziamento europeo, e bandire i lavori per la nuova piazza. Una parte.
Per il recupero funzionale di Piazza Della Vittoria l'investimento complessivo è di 820 mila euro, con 620 mila di finanziamento europeo e 200 compartecipati dal Comune. La piazza è realizzata con basolati squadrati di nerello di Custonaci. Sono stati collocati sedili in pietra e un nuovo impianto di illuminazione a LED. Abbiamo spiegato qualche giorno fa in questo articolo come si è arrivati al nuovo progetto, alla nuova “Porta Nuova”.
Oggi la piazza si presenta così.
Così la ricorda e dà qualche suggerimento per completare i lavori l'ex senatore Pietro Pizzo.
Piazza della Vittoria, meglio conosciuta come Porta Nuova, è stata riaperta al pubblico. Mi piace ricordare che fu Mario Nuccio, sindaco di Marsala, a realizzarla: una piazza con le strade che si diramano a raggiera, sullo stile di Place de l’Étoile di Parigi, che le conferiva un fascino senza tempo. Mi permetto di dare alcuni suggerimenti in relazione al completamento dei lavori. Ritengo che l’area oggetto del rifacimento della pavimentazione sia molto piatta e fredda e sicuramente possa essere arricchita e abbellita. Tra i vari suggerimenti, come grandi vasi di fiori o piante adatte a resistere alle intemperie del meteo, magari già in fase di valutazione dell’amministrazione, indicherei una idea che sicuramente renderebbe giustizia al tema sulle tutela delle donne di cui si celebra ogni anno il 25 Novembre la giornata contro la violenza: posizionerei nella Piazza una panchina rossa, simbolo della lotta contro questo tipo di violenze.
La nuova faccia, la nuova vita, di una zona storica della città. Da sempre amata dai marsalesi.