Castelvetrano. Bollette rifiuti, qualche domanda al sindaco Alfano
E mentre continuano ad arrivare le bollette della Tari, l’opposizione politica di Obiettivo Città torna all’attacco del sindaco Enzo Alfano, accusato (tra le altre cose) di non tenere “conto del periodo di crisi che tutti stiamo vivendo”.
In un comunicato stampa, Calogero Martire, Enza Viola e Salvatore Stuppia accusano il primo cittadino di aver mandato comunque a casa dei cittadini bollette che supererebbero di un milione e mezzo l’accertato costo del servizio.
Sul punto abbiamo sentito Alfano.
Oggi la raccolta dei rifiuti va molto meglio che nel passato, però i cittadini vorrebbero pagare il giusto. Obiettivo Città dice che le bollette della Tari superano di un milione e mezzo il costo del servizio, e che gli stessi uffici del comune l’avevano pure evidenziato. E’ così?
E’ vero. L’ufficio aveva evidenziato che la somma di tutte le bollette che dovevano essere emesse, era superiore al Piano Economico Finanziario approvato dal consiglio comunale. Ma lo aveva evidenziato nella seconda decade di ottobre. Il Pef invece è stato approvato a marzo con i dati forniti dall’ufficio tributi e dall’ufficio servizi ambientali. Ed è arrivato in consiglio comunale dopo la metà di settembre.
Nel frattempo, l’ufficio tributi ha continuato a lavorare, scovando diversi evasori, totali o parziali. Quindi, al momento in cui bisognava mandare le bollette agli utenti, eravamo già ad ottobre.
Ma perché non aspettare ancora un po’ per aggiornarle?
la sommatoria di queste bollette era superiore a 7 milioni e 300 mila euro.
Se avessimo fermato tutto per aggiornarle, avremmo dovuto mandarle a gennaio. E dal punto di vista finanziario non ce lo potevamo permettere, perché dovevamo all’azienda che si occupa dei rifiuti, più di 5 milioni e mezzo di euro.
E quanto avevate incassato?
Zero. Lei dice che la raccolta dei rifiuti è migliorata. E’ vero, è migliorata perché abbiamo un contratto con un’azienda che lavora bene. Ma per far sì che continui a lavorare bisogna pagarla, questo mi sembra evidente. E a poco servono i trasferimenti che ogni anno vengono dalla Regione e dallo Stato, perché con quelli ci paghiamo anche la luce, l’acqua…
E per le bollette sbagliate? Il loro numero rischia di essere alto. Certo, verranno compensate il prossimo anno, però in effetti, in questo difficile momento…
Gli uffici sono a disposizione nel caso venissero evidenziati degli errori da parte dell’utente. E non soltanto quelli comunali, ci sono anche i Caf per verificare eventuali errori.
Chiaro che il sindaco è il capo dell’amministrazione e si prende le sue responsabilità, ma si tratta principalmente di carenze dovute al database che non abbiamo, visto che la società che si occupava del servizio non ce lo vuole restituire, nonostante un decreto ingiuntivo.
Ma attenzione, ci sono anche tantissime bollette che sono arrivate con una quota da pagare inferiore a quella dell’anno scorso, perché abbiamo cercato di ridurre il costo per l’utente singolo rispetto alle famiglie numerose.
Capisco che si tratta di un tributo pesante, ma chi cerca di cavalcare le legittime difficoltà economiche della gente creando caos, non sta aiutando la città. Sta avvelenando i pozzi. E lo sta facendo in un momento delicato per tutti.
Negli anni passati, le risulta che la bollettazione sia stata maggiore rispetto al costo del servizio stabilito dal Pef?
Nel 2018 fu più alta di 400 mila euro e nel 2019 di 500 mila euro. Il problema però è quando la bollettazione risulta inferiore al Pef. Lì si viene meno al principio di equivalenza.
Il Partito Democratico aveva suggerito di utilizzare la bollettazione del 2019. Perché non è stato possibile?
L’approvazione del nostro bilancio stabilmente riequilibrato, a causa del lockdown è ancora in attesa al ministero dell’Interno, col quale tra l’altro siamo in continuo contatto. Non potevamo evidenziare che per quest’anno avremmo deliberato di incassare 500 mila euro in meno. Anche questo sarebbe stato impossibile. Siamo un comune povero, con un equilibrio finanziario fragile.
Vorrei che fosse chiaro che in questo caso, le scelte politiche c’entrano davvero poco. Si tratta di percorsi amministrativi praticamente obbligati.
Egidio Morici