I "caporali" che in Sicilia hanno seminato violenza e panicosono raggiunti stanotte da un'ordinanza di custodia cautelare. Sequestrato anche un libro "mastro" con tutte le vittime, che percepivano al massimo 30 euro al giorno.
Nel "gruppo" c'era anche una donna, Giada GIARRATANA, 21 anni di Canicattì, adesso agli arresti domiciliari.
A finire in carcere sono stati Muhammad SHOAIB, 27 anni, pakistano celibe, con precedenti di polizia giudiziaria, regolare su territorio nazionale, nullafacente, attualmente detenuto per altra causa; Muhammad Sharjeel AWAN, 20 anni, pakistano con precedenti di p.g., regolare su territorio italiano, nullafacente; Shujaat ALeI, 32 anni, pakistano, attualmente detenuto per altra causa; Muhammad MEHDI, 48 anni, nato in Pakistan, attualmente detenuto per altra causa; Nawaz MUHAMMAD, 32 anni, pakistano, attualmente detenuto per altra causa; Ali IMRAN,28 anni, pakistano, con precedenti di p.g.attualmente detenuto per altra causa; Bilal AHMED, 23 anni, pakistano, con precedenti di p.g., regolare su territorio italiano, nullafacente;
Mohsin ALI, 32 anni, pakistano, pregiudicato, regolare su territorio italiano, bracciante agricolo; Shedaz KHURAM, 33 anni pakistano, con precedenti di p.g., regolare su territorio italiano, nullafacente; Arshad MUHAMMAS, 37 anni, pakistano celibe, pregiudicato, regolare su territorio italiano, nullafacente, attualmente detenuto per altra causa.
Un pakistano è riuscito a sfuggire alla cattura.
Gli arrestati sono indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere, finalizzata al reclutamento ed allo sfruttamento della manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi (caporalato), alle estorsioni, al sequestro di persona, alle rapine, alle lesioni aggravate, alle minacce, alla violazione di domicilio, alla violenza o minaccia per costringere a commettere un reato.