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07/12/2020 11:02:00

Marsala, 10 anni fa la confisca del gazebo di Porta Nuova

10 anni fa a Marsala veniva confiscato il chiosco di Porta Nuova. Era il 6 dicembre 2010, infatti quando quella struttura di 80 metri quadri in vetro, ferro e plexiglas posta tra la porta storica di Marsala e l’ingresso di Villa Cavallotti, di proprietà di Cola Licari, titolare del Bar Moderno, dopo anni di battaglie e denunce della nostra redazione e di tanti cittadini contro quello che era un simbolo di prepotenza e arroganza, veniva finalmente confiscata.

Dopo la confisca del gazebo arriva la revoca della concessione del suolo pubblico. Non è stato facile, ci volle una insistente campagna stampa di Tp24, una battaglia senza fine, per portare, finalmente, alla demolizione della struttura.

Tra l’altro il chiosco era stato realizzato, nella seconda metà degli anni ’90, poi addirittura sanato nel 2003 nell’assoluto silenzio di chi doveva vigilare in quell’area: la Soprintendenza dei Beni Culturali e il Comune.

E quell’arroganza di chi gestiva quella piazza veniva testimoniata anche da alcune intercettazioni delle forze dell’ordine. «Io sono il padrone di Porta Nuova», diceva Michele Parrinello, nipote di Cola Licari, arrestato nel 2007 dalla Polizia. Così confermava il suo predominio nella storica piazza marsalese a due passi dal Parco Archeologico. Parrinello aiutava lo zio nella gestione del bar, ma anziché fare la normale concorrenza agli altri commercianti li prendevano di mira.

"I padroncini di Porta Nuova" - Diversi sono stati i “regolamenti di conti”. Licari e i nipoti furono i responsabili dell’estorsione e del danneggiamento nei confronti del locale “Morsi e Sorsi” in via Diaz. Vittima “eccellente” delle prepotenze dei familiari di Licari anche l’avvocato Stefano Pellegrino, oggi deputato all'Ars, e fino a quel momento (settembre 2007) era loro legale di fiducia. 

La storia dei “padroncini” di Porta Nuova, quando ci fu il blitz nel 2007 che mise fine a quella banda, portò l'allora magistrato che coordinava le indagini, il procuratore aggiunto Roberto Scarpinato, a dire, citando Hegel, che «il demonio si nasconde nel dettaglio». Secondo Scarpinato, infatti, mentre nel resto della Sicilia la lotta contro il racket mafioso era già abbastanza forte, nel trapanese questo era un traguardo non ancora raggiunto.

Con quel blitz nel dicembre 2007, Licari era già in carcere per favoreggiamento, si pose fine a quel predominio su Porta Nuova. Ma dopo il gazebo, Porta Nuova si trasforma nei "Giardini di Giuliae passeranno ancora tanti anni prima di vederla come è oggi, tornata ad essere una piazza vera.