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08/12/2020 09:10:00

Il far west dei parcheggi a Segesta. Cominciato il processo

E' cominciato al Tribunale di Trapani il processo sul parcheggio di Segesta, scaturito dall'inchiesta Phimes.


Un'indagine sul “far west” dei parcheggi ai piedi dell'area archeologica,
condotta dai Carabinieri, che ha portato agli arresti, un anno fa, dell’imprenditore Francesco Isca e del vice capo della polizia municipale di Calatafimi, Salvatore Caprarotta, entrambi ancora ai domiciliari. Coinvolto nell’indagine anche l’ex sindaco di Calatafimi Vito Sciortino e l'ex comandante della polizia municipale Giorgio Collura. Con loro, imputati nel processo anche i vigili urbani Vito e Leonardo Accardo, e anche Giuseppe Ferrara e Giusi Maria Craparotta.

In pratica, secondo quanto emerso dalle indagini, il vigile urbano faceva multe a raffica a tutti coloro che non utilizzavano il parcheggio privato dell'imprenditore per l'ingresso al parco archeologico di Segesta. In cambio i suoi familiari erano stati assunti a lavorare nel parcheggio: moglie, figlie e genero.

In seguito all’indagine la società di servizi annessi al parcheggio è stata sequestrata dai Carabinieri. Secondo quanto emerso i turisti erano in qualche modo costretti a parcheggiare nell’area di Isca, con i vigili urbani che facevano multe a raffica, su indicazione di Isca, a chi parcheggiava per strada o in altri parcheggi, anche se non autorizzati.

Il processo cominciato davanti al giudice Daniela Troja, è alle battute preliminari, con i pm che hanno depositato la lista dei testi e delle intercettazioni e i legali hanno sollevato alcune eccezioni in favore dei propri assistiti, come l'avvocato Nino Sugamiele che ha chiesto per Giorgio Collura una sentenza predibattimentale di proscioglimento “perchè il fatto non costituisce reato”.

La prossima udienza si terrà il 21 gennaio del nuovo anno.