Maledetto 2020. Iniziato con il Coronavirus, stiamo uscendo in Italia dalla seconda ondata e non si esclude una terza. Gli amanti del calcio non solo, sono stati raggiunti dalla notizia della morte del Pablito nazionale, Paolo Rossi, pallone d'oro.
Nel pomeriggio precedente gli italiani avevano assistito all'approvazione della riforma del Mes, ovviamente con i distinguo all'interno della maggioranza e con il Matteo fiorentino che ha presentato il conto,ma in relazione ai 209 miliardi di euro del Next Generation Eu, che alla sanità destina solo 9 miliardi decisamente insufficienti, e la cabina di regia pensata dal presidente del consiglio composta dallo stesso, due ministri, 6 manager, task force di tecnici.
Il passaggio politico è stato suggerito da un tweet di Mario Adinolfi ex deputato che recita su Pablito:"é morto un altro costruttore di gioia". É ciò che dovrebbe fare la classe politica nell'utilizzo del recovery fund, progetti di speranza che diano gioia.
La gioia che regaló Pablito nel 1982 ad una nazione che tentava di superare gli strascichi psicologici degli anni piombo, culminati nella strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 che causò 85 morti. Pablito dopo aver sofferto per il coinvolgimento nello scandalo calcio scommesse che gli procurò due anni di squalifica ,e dal quale si dichiarò sempre estraneo, della sua innocenza era certo il ct della nazionale che lo convocò per il mondiale del 1982 a solo un mese della fine della squalifica. Dopo un inizio sottotono ,ci regaló un finale meraviglioso con tre reti al Brasile di Falcao, 2 alla Polonia di Boniek, uno nella finale alla Germania Ovest di Rumenigge ,con un Nando Martellini che pronuncio tre volte "campioni del mondo " Pablito dopo la fine della carriera fu molto impegnato nel sociale, anche come testimonial della FAO. Si era un costruttore di gioia, ciao Pablito. Addio maledetto 2020.
Vittorio Alfieri