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14/12/2020 13:57:00

Omicidio Nicoletta, un'intercettazione di Bonetta potrebbe cambiare lo scenario del processo

Una intercettazione, resa più completa dal perito Zonaro, potrebbe cambiare lo scenario del processo per l'omicidio di Nicoletta Indelicato.

In quell'intercettazione Carmelo Bonetta ammetterebbe la sua esclusiva responsabilità dell'omicidio, discolpando Margareta. 

Carmelo Bonetta è stato già condannato, con il rito abbreviato, a 30 anni di carcere per il delitto. E la frase in questione è stata rivolta a Margareta Buffa,  che assieme a Carmelo Bonetta era alla caserma dei carabinieri per essere ascoltata anche lei. E' la stessa intercettazione che, prodotta parzialmente, sembrava inchiodare la giovane rumena.

Frattanto, questa mattina dinnanzi alla Corte d'Assise di Trapani, dove è imputata Margareta Buffa, si è svolta un'altra udienza nel corso della quale la ragazza, detenuta nelle carceri di Agrigento, ha reso dichiarazioni spontanee, collegata in video-conferenza.

“Io ho la coscienza pulita – ha ribadito Margareta Buffa – Mi affido alla giustizia perchè io ho fiducia in essa. Voglio che la verità venga fuori. Io sono innocente”. Poi è ritornata a parlare del “brutto giro dal quale poteva uscire solo da morta” in cui sarebbe finita Nicoletta Indelicato, tirando in ballo Renato Iasaia e la compagna Janette che “esasperavano questa situazione”. “Bonetta? Si prostituiva e faceva prostituire. Con lui Nicoletta aveva intrallazzi e nei suoi confronti aveva un feeling fisico”.

Durante l'udienza la Corte ha acquisito l'estratto conto dell'imputata, su richiesta dell'avvocato Ornella Cialona per dimostrare che Margareta Buffa non aveva bisogno di soldi, e le lettere che la rumena avrebbe ricevuto, in carcere, da Carmelo Bonetta.

In una missiva Bonetta chiederebbe scusa all'imputata “per averla tirata in ballo nel delitto”.
La prossima udienza è stata fissata per il 18 gennaio alle 11,30. Parlerà il Pm. Il primo febbraio parola, invece, alle parti civili e alla difesa, mentre al termine dell'udienza del 15 febbraio la Corte si riunirà in Camera di consiglio per emettere la sentenza.