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16/12/2020 06:59:00

Campobello di Mazara, la bancarotta fraudolenta della Clean srl: slitta la sentenza 

 Quando ormai sembrava arrivato in dirittura d’arrivo, con la lettura della sentenza, ha fatto registrare i tempi supplementari il processo che per bancarotta fraudolenta vede imputati davanti il Tribunale di Marsala sei persone di Campobello di Mazara: Ciravolo Caterina, Giovanni Massimiliano Cavarretta, Vito Antonio Tamburello, Gaspare Alessandro Ciravolo, Salvatore e Giovanni Battista Ingargiola.

A sorpresa, infatti, il collegio giudicante, presieduto da Vito Marcello Saladino, ha deciso che prima di emettere la sentenza è necessario un approfondimento istruttorio.

E con un’ordinanza ha disposto che vengano ascoltati in aula un notaio di Castelvetrano, Giovanni Cangemi, e un ufficiale di polizia giudiziaria. I due testimoni dovrebbero deporre alla prossima udienza, il 12 gennaio.

Secondo l’accusa, la campobellese Caterina Ciravolo, a.u. della “Clean srl”, in concorso con gli altri soci finiti sotto processo, tra il 2009 e il 2010 avrebbero distratto “attività, verosimilmente costituite da beni strumentali e merce nella disponibilità della fallita, mediante trasferimento in regime di temporanea esportazione presso la Clean Laundry Group con sede in Tunisia, determinando la cessazione di ogni attività imprenditoriale della società sul territorio nazionale e il sorgere dei presupposti per l’avvio ad una inevitabile procedura fallimentare”. Poi, “cedevano fittiziamente le quote societarie a Baanannou Abdallali, di origine tunisina residente a Castelvetrano, e mettevano a disposizione del nuovo amministratore scritture contabili ritenute dal curatore fallimentare frammentarie e lacunose, tali da non consentire l’effettivo movimento degli affari e la ricostruzione del patrimonio sociale, anche e soprattutto con riferimento a quello migrato fraudolentemente in territorio Tunisino”. La “Clean”, con sede in Campobello di Mazara, fu dichiarata fallita dal Tribunale di Marsala nell’agosto 2013. Gli imputati sono difesi da Linda Stallone e Caterina Giorgi. Nel processo, la curatela fallimentare (rappresentata dall’avvocato Maria Luisa Petruzzo) si è costituita parte civile. A rappresentarla è l’avvocato Anna Palmeri.